José Limòn: Biografia, Dance Company e Tecnica, Citazioni

José Limòn nel 1946 diede vita alla sua compagnia basata sulla tecnica Humphrey – Limòn, influenzando per sempre il mondo della danza contemporanea. Scopri quali sono i principi della sua tecnica, le coreografie ed i lavori artistici più famosi.

 Sommario:

José Limòn biografia: l’incontro con la danza e Doris Humphrey

José Limòn nato nel 1908 in Messico coltivò fin da piccolo la passione per l’arte, poiché il padre era il direttore dell’Accademia di Musica di Culiacán. Amava soprattutto le danze e i combattimenti dei tori ed il padre, grazie alla carica che ricopriva nell’Accademia nazionale, aveva l’accesso privilegiato a tutti quegli eventi. Con la famiglia si spostò successivamente negli Stati Uniti proseguendo la formazione scolastica presso la Lincoln High School , dove apprese le tecniche d’arte, musica e recitazione per poi completare gli studi presso la University of California a Los Angeles (UCLA). Prima della crisi del ’29, ovvero nel 1928, si trasferì nella grande metropoli di NYC.

“Ciò che vidi semplicemente rivoluzionò la mia vita”.

José Limòn – quotes

Con una sua citazione introduciamo il folgorante incontro con la danza, poiché José rimase senza parole dopo aver assistito per la prima volta ad uno spettacolo di balletto e decide di iniziare a studiare l’arte di Tersicore presso la scuola di Doris Humphrey e Charles Weidman (non vi fa pensare a Martha Graham quando vide per la prima volta la danza di Ruth St. Denis?).

Doris Humphrey e José Limòn (photo credit: Teatro della Memoria*)

Durante gli anni della Grande Depressione (fine degli anni ’20) la Compagnia Humphrey – Weidman continuò con successo le rappresentazioni in programma, sviluppando un nuovo stile e basando le creazioni su fatti di attualità piuttosto che su storie, favole e miti. José Limòn divenne un interprete notevolissimo della compagnia, grazie al suo straordinario vigore espressivo, ed una spiccata tecnica disciplinata e qualitativa; questo rivelò una personalità creativa fuori dal comune, che poi esplose negli anni a venire con creazioni artistiche e coreografie di spessore internazionale.

José Limòn Dance Company e la fondazione della scuola

Nel 1946 Limòn diede vita alla sua compagnia: José Limón Dance Company, grazie all’incoraggiamento di Doris Humphrey che lo spinse verso la coreografia. Ella divenne la sua fedele direttrice artistica che lo accompagnò in tutto il suo percorso e nelle sue creazioni.

Limòn Dance Company (photo credit: ilgrido.org*)

Limón oltre alla formazione di un corpo di ballo, riuscì ad aprire una scuola, the Limòn Institute, che raggiunse circa 5.000 studenti e studiosi ogni anno attraverso l’organizzazione di programmi educativi tra cui Limón4Kids, un progetto (o una “missione personale”) che portò l’eredità artistica di Limón direttamente nelle aule delle scuole pubbliche e dei centri comunitari più sottorappresentati di New York.

La José Limòn Dance Company venne acclamata per la sua forte espressione drammatica ed il movimento espansivo e ricco di sfumature. Il repertorio della compagnia, comprendeva sia opere classiche che nuove commissioni di coreografi contemporanei, e riuscì a creare esperienze uniche per il pubblico di tutto il mondo.

Inoltre, la compagnia di José Limòn continuò ad esibirsi oltre trent’anni dopo dalla scomparsa del suo fondatore, sotto la direzione di Carla Maxwell. Lo stile di Carla proseguì nella conservazione e diffusione del repertorio di Limòn e viene tuttora considerata una delle compagnie più innovative ed espressive, con capacità di dialettica e linguaggio uniche nel panorama coreografico newyorkese.

José Limòn technique: chiamata tecnica Humphrey – Limòn

La tecnica di José Limòn prese forma grazie all’influenza positiva della sua insegnante, Doris Humphrey, che gli fece amare la danza guidandolo verso un’arte nuova. Insieme riuscirono a sviluppare un nuovo metodo, chiamato tecnica Humphrey-Limon, non codificabile in nessun altro genere pre-esistente, come invece accadde nel caso degli stili di Marta Graham e Merce Cunningham.

Crearono quindi, una tecnica considerata alla base degli stili modern e contemporary, tanto che è attualmente insegnata nella quasi totalità delle scuole di danza europee e americane; i loro concetti vennero inseriti nella danza contemporanea vicina ai tempi d’oggi, tra cui la danza Release.

Abbandonato lo stile “etnico” tipico della Denishawn School,  Doris Humphrey cominciò ad esplorare nelle sue coreografie la reazione del corpo umano nei confronti della forza di gravità e questo segnò i primi principi della tecnica:

  1. Humphrey e Limòn pensarono al respiro come base del metodo, cercando un modo per rendere quest’azione involontaria e naturale più importante. La respirazione in generale rappresenta il primo movimento dell’essere umano, e poi si susseguono una serie di azioni provenienti dal resto del corpo (es: respiro e poi alzo le braccia). L’innovazione fu quella di pensare al respiro come ad una partitura musicale, che quindi ha il compito di dividere il tempo (come le note), dando vita ad un ritmo e creando così alla fine una musica interna sulla quale poter danzare;
  2. La sospensione, principio c.d. balance and unbalance, rappresenta il punto di “non ritorno” ovvero la sensazione di perdere completamente il controllo e questo può essere visibile agli occhi esterni poiché il corpo, perdendo l’equilibrio, passa da un momento di stasi ad uno di moto assecondando la forza di gravità. Per potervi dare un esempio comune basterebbe visualizzare un albero, dritto e imponente. Cosa accadrebbe se una parte laterale del suolo sotto di esso franasse? L’albero s’inclinerebbe (unbalance) cedendo verso il suolo senza possibilità di rialzarsi.
    L’essere umano, a differenza dell’albero, può usare i suoi muscoli in maniera consapevole per risollevarsi e ritrovare l’equilibrio (balance);
  3. La caduta e il recupero, c.d. fall and recovery, alla cui base sta la constatazione che ogni movimento sottrae il corpo all’equilibrio iniziale, che poi viene recuperato con altri movimenti di compensazione come la caduta. Il movimento, definito the “Arch between two deaths”  (l’arco fra due punti morti), nasce da questa contrapposizione di forze tra caduta e riconquista di equilibrio;
  4. L’ oscillazione, c.d. swing and sway, che può essere rappresentata in questo modo: visualizza un corpo sdraiato al pavimento con la ginocchia staccate e piegate ed i piedi attaccati al suolo; iniziamo dalla respirazione (punto 1) e nel momento dell’espirazione le ginocchia cadono verso il basso (punto 2), ora entra in azione il concetto di fall and recovery (punto 3) che permette alle ginocchia di oscillare nel “punto morto”, di cadere e di riprendere il peso. L’azione si può ripetere infinite volte fino a che il movimento non trova una fine d’energia in maniera naturale. Questo esercizio si può fare con qualsiasi altro tipo di arto purché ci sia il movimento di dondolamento e oscillazione (es: in piedi, la testa cade verso un lato e poi riprendo il peso);
  5. Infine, l’isolamento delle varie parti del corpo dà spazio ad ogni articolazione (in primis) o muscolo di muoversi in modo indipendente l’una dall’altra, a coppia o tutte insieme. Da sdraiato o in piedi si può isolare il movimento delle braccia da quello del gomito, quello del polso da quello delle dita oppure gambe da ginocchio, caviglia da dita, così come gli occhi si possono dividere dal movimento della testa. Ogni movimento differenziato è lo strumento che compone l’orchestra del corpo.

Negli esercizi di riscaldamento ovviamente viene usata anche la tecnica classica, tuttavia il movimento è sempre generato dal centro del corpo e non dalla forma che la “posa deve assumere”.

Per vedere una serie di esercizi della tecnica Humphrey – Limòn, clicca qui.

Jose Limon Coreografie e Lavori: The Moor’s Pavane, Psalm, There is a time

La coreografia più nota di José Limòn è La pavana del Moro (The Moor’s Pavane), creata nel 1949 e ispirata all’Otello di Shakespeare, tanto che nel 1969 venne inserita nel repertorio dell’American Ballet Theatre.

Ecco un piccolo estratto di The Moor’s Pavane.

The Moor’s Pavane (photo credit: Pinterest*)

Dal balletto Limon decise di bandire i sottotemi militari, argomenti politici e sociali preferendo mettere in risalto temi attuali e adatti ad un pubblico più ampio come l’amore, la gelosia fiammante, il tradimento e l’inganno, la morte.

Nella rappresentazione delle passioni che sono al centro della storia, i quattro protagonisti sono Otello, Desdemona, Jago ed Emilia e il linguaggio coreografico utilizzato da Limón fonde i modelli formali della modern dance con le antiche forme della danza di corte. Infatti, nell’opera della pavana o “danza del pavone” non poteva di certo mancare la danza spagnola che inizia al centro della scena con un cerchio, e innumerevoli inchini e riverenze che contornano la storia. Inoltre, i vestiti voluminosi che richiamano quell’epoca e i vari colori illuminano tutto il palco.

Psalm (photo credit: Dideo*)

Con Psalm, creata da José Limòn nel 1967, diede il suo contributo agli ebrei deceduti durante la seconda guerra mondiale, Infatti definisce così la sua opera: “un’evocazione del potere eroico dello spirito umano e del trionfo di questo sulla morte”. Ispirato ad un’antica tradizione ebraica secondo cui tutto il male del mondo riposa in trentasei sapienti (36 “Just Men“, in ebraico “Lamed-Vov”), la coreografia ebbe un nuovo allestimento con Carla Maxwell e la partitura musicale di John Magnussen in occasione delle Olimpiadi Invernali nello Utah del 2002, e poi anche dal professore Pablo Francisco Ruvalcaba, un ex ballerino della Limón Dance Company.

Nella coreografia troviamo interpreti, con indosso pantaloni e tuniche dai colori delicati che accarezzati dalle luci di Steve Woods, alternano astratte sequenze solipsistiche e corali, dando voce all’umanità limoniana che ritrae “l’ultimo dei Giusti” nella sua tormentata e composta danza di dolore. Durante la performance il dialogo dei danzatori avviene a distanza con il gruppo, questa lontananza è simbolo di un’umanità ignara eppure sofferente, inconsapevoli di ciò che avverrà. Si crede infatti, che se anche solo uno di loro dovesse scomparire o smettere di essere onesto, l’umanità morirebbe.

Clicca qui per vedere il video di Psalm.

There is a time (photo credit: Steve Woods*)

Tra le altre opere di José Limòn richiama l’attenzione e un grande tributo alla danza, There is a time: basato sulla poesia storica della Bibbia, “Ecclesiaste” rappresenta il ciclo delle esperienze umane universali. Jose Limon ha selezionato aspetti di questa poesia e li ha usati come ispirazione per la sua danza, esplorando frasi come “Un tempo per nascere; un tempo per morire” facendo interpretazioni e connessioni personali. Durante le lezioni, Limòn, affacciandosi a questa poesia mostrò come connettere il parlato scritto o vocale ai movimenti e alle espressioni gestuali del corpo. I temi principali in questo caso sottolineano la famiglia umana ed i valori duraturi.

Clicca qui se sei curioso di vedere There is a time.

Le citazioni di José Limòn e Doris Humphrey

“Se le parole fossero adeguate a descrivere appieno ciò che la danza può fare, non ci sarebbe motivo per tutto il potente sforzo muscolare, il disagio, il sudore e gli splendori di quell’arte”.

“If words were adequate to describe fully what the dance can do, there would be no reason for all the mighty muscolar effort, the discomfort, the sweat and the splendors of that art”.

José Limon – quotes – traduzione e lingua originale

“Ho visto la danza come una visione di potere ineffabile, un uomo poteva, con dignità e maestà torreggiante, ballare, non tritare, saltellare, fare passi di “danza fantasia” o “esibire”. No: danza come la visione di un michelangelo e come la musica delle danze di Bach”.

“I saw the dance as a vision of ineffable power, a man could, with dignity and a towering maesty, dance, not mince, cavort, do “fancy dancing” or “show off” steps. No: dance as a michelangelo’s vision dance and as the music of bach dances”.

José Limon – quotes – traduzione e lingua originale

“Ci sono momenti in cui la semplice dignità di un movimento può sostituire degnamente una montagna di parole”.

Doris Humphrey – quotes

Quali sono i pionieri della danza contemporanea?

Ecco una lista dei fondatori della danza contemporanea, dai primi ai successori nei diversi stili, metodi e concetti:

*Le immagini presenti nel seguente articolo derivano da una rielaborazione del contenuto proveniente dalle fonti citate nella descrizione

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *