Le Posizioni delle Braccia nella Danza Classica e Contemporanea, Spiegazione e Video

Le Posizioni delle Braccia rappresentano un elemento fondamentale nella Danza Classica e Contemporanea. Scopri qual’è la spiegazione delle posizioni, il metodo Vanagova ed il Video Tutorial. Scopri qual’è lo stile di danza perfetto per te, Contattaci!

Sommario:

  1. Posizioni delle Braccia: Video Tutorial
  2. Le Posizioni delle Braccia: Spiegazione
  3. Metodo Vaganova nella danza Classica
  4. Qual’è il tuo stile perfetto?
  5. Il movimento delle braccia nella danza Contemporanea

Posizioni delle Braccia: Video Tutorial

Di seguito ecco il Video Tutorial delle posizioni della braccia della danza classica (secondo il metodo Vaganova), e come queste siano un elemento fondamentale per tutte le tecniche di danza. Vediamo come le braccia di danza classica siano utili anche della danza contemporanea.

Guarda il video e ripeti questi esercizi:

Le Posizioni delle Braccia: Spiegazione

Con il termine posizioni, nella danza (e soprattutto nella danza classica) ci riferiamo all’insieme di passi, pose, posizioni codificati agli inizi del 600′ quando Luigi XIV di Francia, soprannominato “Re Sole”, fondò l’Académie Royale de Danse. Di seguito Pierre Beauchamp riprese le cinque posizioni classiche fondamentali già stabilite in precedenza dai maestri di ballo del ‘400 e del ‘500, imponendo però la regola di assumerle rigorosamente ad inizio e fine frase di ogni movimento.

Beauchamp, così facendo, codificò in maniera dettagliata l’esecuzione dei principali passi della danza classica definendone anche la terminologia che ogni ballerino/ballerina deve conoscere. Ed è proprio per questi motivi storici che ancora oggi, i nomi dei passi della danza classica accademica sono in lingua originale francese.

Posizioni delle braccia nella danza classica (photo credit: Pinterest*)

Vediamo ora, una lista delle posizioni delle braccia fondamentali, codificati dalla danza classica ed utilizzate nella danza contemporanea, ed in tutti gli altri stili di danza. Ecco la lista e la spiegazione delle posizioni delle braccia:

Prima posizione, le braccia assumono una forma circolare e vengono tenute davanti al corpo, con le mani a poca distanza una dall’altra, all’altezza delle ultime costole;
Seconda posizione, le braccia sono allungate verso l’esterno mantenendo l’altezza della prima posizione. A differenza di quanto si crede, le braccia non vanno né alzate né aperte eccessivamente. Infatti il gomito va leggermente “arrotondato” e tenuto più basso delle spalle, come a creare una linea discendente spalla-gomito-polso. Inoltre le braccia non devono essere allineate lateralmente al corpo, ma tenute leggermente più avanti per mantenere un maggiore controllo dell’assetto del busto e delle braccia stesse (NOTA: la posizione più complicata da mantenere);
Terza posizione, un braccio è in prima posizione, l’altro invece è in seconda posizione;
Quarta posizione, un braccio è “arrotondato” sopra la testa in quinta posizione, mentre l’altro braccio è allungato verso uno dei due lati del corpo in seconda posizione oppure in alcuni casi avanti in prima posizione;
Quinta posizione, entrambe le braccia sono arrotondate ma allungate verso l’alto.

Metodo Vaganova nella danza Classica

Agrippina Jakovlevna Vaganova (photo credit: wikipedia.org*)

Il metodo Vaganova è una tecnica di insegnamento della danza classica elaborata da Agrippina Jakovlevna Vaganova a partire dal 1917, fino agli anni cinquanta a Leningrado (Unione Sovietica). Ha sviluppato questo metodo, presso l’Accademia del Teatro Kirov, che prese poi da lei il nome diventando l’Accademia Vaganova.

Oltre ad Agrippina Vaganova ci furono altri maestri che crearono la propria tecnica classica, modificando elementi e posizioni già codificate. Tra questi ricordiamo il Metodo russo Vaganova, il Metodo inglese RAD, il Metodo italiano Cecchetti, il Metodo danese Burnonville ed infine il Metodo americano Balanchine.

Il metodo Vaganova deriva dalla tecnica della vecchia Scuola Imperiale di Balletto, sotto la guida del grande maître de ballet Marius Petipa, da cui perfezionò un nuovo metodo di insegnamento. Analizzando nel dettaglio gli elementi tradizionali del balletto classico, Vaganova elaborò un sistema di esercizi caratterizzato da una diversificazione della difficoltà, dividendo in modo progressivo lo studio in otto anni, in modo da prevenire rischi e infortuni agli allievi. Il metodo Vaganova è caratterizzato da un lavoro armonioso di pose e movimenti, porgendo l’attenzione ai piccoli particolari tecnici e all’espressività, così da creare un danzatore consapevole e dedito all’autocontrollo del corpo.

Dal punto di vista pratico, vediamo come Agrippina Jakovlevna Vaganova ha classificato le posizioni delle braccia. Noteremo che a differenza del primo caso (con 5 posizioni delle braccia), ne troviamo tre, in più la posizione di preparazione. Vediamo nel dettaglio:

  • Posizione preparatoria (o di preparazione): le braccia formano un ovale e sono basse avanti al corpo, senza toccare le gambe. I gomiti sono leggermente piegati, le mani e le dita sono chiuse e arrotondate (ricordiamo che il pollice si avvicina al dito medio, senza toccarlo), le spalle invece sono abbassate;
  • Prima posizione: le braccia si spostano dalla posizione di preparazione alla prima posizione, mantenendo la forma delle braccia ovale. Si spostano posizionandosi davanti al diaframma, le spalle sono abbassate, gli addominali sono controllati (così da non aprire la gabbia toracica), e le mani chiuse. La prima posizione è un alleato di molti movimenti, tra esercizi in tour o pirouette e gli equilibri;
  • Seconda posizione: dalla prima posizione le braccia si aprono lateralmente. sono aperte di lato all’altezza delle spalle (o leggermente sotto). Le braccia sono leggermente sotto le spalle, quest’ultime sempre abbassate, i gomiti rotondi e le mani chiuse. Le mani devono essere visibili con la coda dell’occhio;
  • Terza posizione: le braccia sono rotonde come in prima posizione, e si trovano sopra la testa. Spalle basse, gomiti rotondi, addome controllato e le mani chiuse, posizionate non sopra la testa, ne tantomeno dietro, bensì leggermente più avanti, così da vederle con gli occhi.

Per vedere il Video Tutorial delle posizioni delle braccia secondo il metodo Vaganova –> clicca qui.

Vaganova scrisse un suo libro, dal nome: “I principi fondamentali della danza classica“, pubblicato a San Pietroburgo nel 1934. È considerato uno dei libri più importanti della storia della danza, contenente le istruzioni per la tecnica del balletto.

Qual’è il tuo stile perfetto?

Se è la prima volta che ti affacci al mondo della danza, sicuramente ti troverai davanti ad una scelta. Cosa preferisti? Una danza che ti insegni passi e tecnica senza coinvolgimenti emotivi o una danza che ti insegni a vivere senza ossessioni e paure? La danza contemporanea, è completa di tecnica ed espressione e con essa potrai sentirti unica/o e speciale, comincerai a credere in te stesso/a nelle tue potenzialità migliorando i tuoi “punti deboli”, non avrai giudizio durante la tua ricerca introspettiva e imparerai che gli impulsi che ti arrivano dal cuore e dal cervello, possono diventare una cosa sola.

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Il movimento delle braccia nella danza Contemporanea

Posizioni delle braccia nella danza contemporanea (photo credit: unsplash*)

Quando parliamo di danza contemporanea, parliamo di un insieme di metodologie (o tecniche) di studio non codificate, e la bellezza di questa disciplina è proprio nel poter aggiungere e trovare, attraverso la consapevolezza del proprio io, nuovi canali di espressione e movimento, tra cui anche nuovi passi e posizioni. È proprio questa “apertura” mentale ed artistica, che rappresenta la vera essenza della danza contemporanea, espressa attraverso la comunicazione dei danzatori.

Ecco perché è difficile classificare con dei nomi le posizioni e i passi della danza contemporanea, soprattutto se, a differenza della danza classica non si nutre solo di “passi”, ma anche di tutto ciò che non si vede, che è l’elemento principale per essere un danzatore unico e autentico. La Contemporary Dance, è un’arte in continua evoluzione e basandosi su tecniche e metodologie differenti –> per approfondimenti clicca qui <–, si avvale anche di insegnanti e danzatori differenti, in grado di fare propri i concetti della danza.

Proprio per questo motivo non esistono dei nomi codificati alle posizioni delle braccia, anche se queste prendono forma dalla danza classica. Come mostrato nel video, nella danza contemporanea le braccia rappresentano uno degli elementi fondamentali affinché il movimento diventi limpido, armonioso e funzionale (per il resto del corpo), infatti così come la prima posizione è importante nelle pirouette della danza classica, le braccia nella danza contemporanea rappresentano l’80% del movimento.

Lasciati trasportare dalla musica o dal vento, e senti le tue braccia come ali di una farfalla e libera il tuo movimento. Segui la tecnica delle posizioni delle braccia inizialmente, ma poi lasciale ad esplorare l’aria circostante, il tocco con il pavimento o con un partner. Divertiti!

*Le immagini presenti nel seguente articolo derivano da una rielaborazione del contenuto proveniente dalle fonti citate nella descrizione

Posizioni e Passi: Differenze, Elenco, Danza Classica, Contemporanea e gli altri Stili di Danza

Ecco un articolo che tratta di Posizioni e Passi, della Danza Classica, Contemporanea e tutti gli altri Stili di Danza. Scopri la Differenza, i Nomi dei passi, posizioni e concetti. Per te un Elenco ed una Guida dei passi più comuni della danza classica e contemporanea. Se sei un insegnante o un danzatore, contattaci!

Sommario:

  1. Qual è la differenza tra posizioni e passi?
  2. Nomi dei Passi di Danza Contemporanea
  3. Elenco delle Posizioni della Danza Classica
  4. Sei un Insegnante o un Danzatore? Contattaci
  5. Il Glossario della Danza

Qual è la differenza tra posizioni e passi?

Parliamo di Posizioni e Passi della danza, perché nella danza (quindi non solo contemporanea, ma anche classica, moderna, hip hop, medievale, sportiva ecc) esistono movimenti, posizioni e passi codificati in grado di riconoscere lo stile di appartenenza.

Analizzando la parola posizione troviamo come definizione: “Lo stato che assume il corpo in seguito all’atteggiamento delle membra o di alcune di esse: p. eretta, supina; p. comoda, scomoda, rilassata, ecc.; in ginnastica, la figura che il corpo dell’atleta assume rispetto agli attrezzi (p. frontale, laterale, dorsale) o anche in rapporto ad altre parti del proprio corpo (p. in ginocchio, di decubito, ecc.)”

Mentre, analizzando la parola passi: “Ciascuno dei movimenti ritmici e alterni degli arti, mediante i quali, nella deambulazione, si effettua lo spostamento del corpo, sia nell’uomo che negli animali: camminare a p. lenti, veloci, rapidi, affrettati.”

In entrambi i casi la definizione non corrisponde pienamente ai parametri che interessano la danza, però è giusto pensare nel caso della “posizione” come un atteggiamento del corpo o di una parte o più parti, quello che però c’è da aggiungere è che nella danza, soprattutto nel balletto classico, le posizioni rappresentano la “posa“, ovvero il disegno di un movimento stazionario, di transizione verso un altro movimento o posizione ed infine come conclusione. Mentre la definizione “passi”, come spiegato da un dizionario, è si la rappresentazione di una camminata, di uno spostamento del corpo, ma nella danza raffigura maggiormente l’insieme di tutte le posizioni che vengono tramutati in passi che possono essere consecutivi, oppure bloccati e frazionati.

Perciò rispondendo alla domanda, qual è la differenza tra posizioni e passi? Possiamo dire che fanno parte della macchina danzante (di qualsiasi tipo) del corpo di un danzatore, il portavoce per eccellenza dell’insieme di passi e posizioni.

Nomi dei Passi di Danza Contemporanea

Danza Contemporanea (photo credit: unsplash*)

Quali sono i nomi dei passi della danza contemporanea? Sciogliamo un grosso nodo dal pettine: nella danza contemporanea non esistono nomi precisi associati ai passi.

Mi spiego meglio… Quando parliamo di danza contemporanea, parliamo di un insieme di metodologie (o tecniche) di studio non codificate, e la bellezza di questa disciplina è proprio nel poter aggiungere e trovare, attraverso la consapevolezza del proprio io, nuovi canali di espressione e movimento, tra cui anche nuovi passi e posizioni. È proprio questa “apertura” mentale ed artistica, che rappresenta la vera essenza della danza contemporanea, espressa attraverso la comunicazione dei danzatori.

Ecco perché è difficile classificare con dei nomi le posizioni e i passi della danza contemporanea, soprattutto se, a differenza della danza classica non si nutre solo di “passi”, ma anche di tutto ciò che non si vede, che è l’elemento principale per essere un danzatore unico e autentico. La Contemporary Dance, è un’arte in continua evoluzione e basandosi su tecniche e metodologie differenti –> per approfondimenti clicca qui <–, si avvale anche di insegnanti e danzatori differenti, in grado di fare propri i concetti della danza.

Ciò che possiamo distinguere con un nome, non è il semplice passo, ma il concetto fondamentale. Infatti, se pensiamo alle tecniche di danza contemporanea più “antiche”, riferendoci al tempo di creazione, poiché sono tutt’ora utilizzate nel mondo, come la tecnica Graham, Limòn e Cunningham pensiamo alla loro associazione con la spiralizzazione (Martha Graham), alla caduta e il recupero del peso (Limòn), al concetto di astrazione (Cunningham), e così via.

Se vuoi conoscere quali sono i passi e concetti più comuni della danza contemporanea, ti lascio una guida.

Elenco delle Posizioni della Danza Classica

Con il termine posizioni, come spiegato in precedenza, nella danza (e soprattutto nella danza classica) ci riferiamo all’insieme di passi, pose, posizioni codificati agli inizi del 600′ quando Luigi XIV di Francia, soprannominato “Re Sole”, fondò l’Académie Royale de Danse. Di seguito Pierre Beauchamp riprese le cinque posizioni classiche fondamentali già stabilite in precedenza dai maestri di ballo del ‘400 e del ‘500, imponendo però la regola di assumerle rigorosamente ad inizio e fine frase di ogni movimento.

Beauchamp, così facendo, codificò in maniera dettagliata l’esecuzione dei principali passi della danza classica definendone anche la terminologia che ogni ballerino/ballerina deve conoscere. Ed è proprio per questi motivi storici che ancora oggi, i nomi dei passi della danza classica accademica sono in lingua originale francese.

Posizioni delle braccia e dei piedi (photo credit: Pinterest e it.nextews.com*)

Vediamo ora, una lista delle posizioni dei piedi e delle braccia fondamentali, codificati dalla danza classica ed utilizzate nella danza contemporanea, ed in tutti gli altri stili di danza. Vediamo ora le posizioni dei piedi:

  1. Posizione parallela per la danza contemporanea, o sesta posizione per la danza classica. Per approfondire guarda il video;
  2. Prima posizione, i piedi sono ruotati in en dehors allineati fra loro con le punte rivolte verso l’esterno, con le gambe tese e i talloni uniti;
  3. Seconda posizione, come nella prima posizione le punta dei piedi sono ruotate lateralmente in en dehors, ma in questa posizione sono distanziati fra loro da uno spazio equivalente alla lunghezza di un piede. Nella danza contemporanea esiste la seconda posizione parallela che equivale alla prima ma distanziando i piedi in en dedans;
  4. Terza posizione, i piedi mantengono la rotazione delle posizioni precedenti, e si posizionano in modo da far toccare i talloni fra di loro, uno di fronte all’altro. La posizione si dirà destra o sinistra a seconda del piede che sta davanti;
  5. Quarta posizione, è un approfondimento dell’incrocio fra le gambe della terza posizione, infatti i piedi si posizionano uno di fronte all’altro, con il tallone del piede avanti in linea con la punta di quello dietro. La posizione si dirà destra o sinistra a seconda del piede avanti. Questa posizione è utilizzata molto spesso sia nella danza classica che contemporanea, e ancor di più anche in en dedans;
  6. Quinta posizione, come la quarta posizione, ma tenendo i piedi uniti cioè senza distanza tra loro. In questa posizione serve molto controllo sia dell’en dehors che dell’appoggio dei piedi.

Cos’è l’en dehors e cos’è l’en dedans? Clicca qui.

Elenco delle posizioni della braccia:

  1. Prima posizione, le braccia assumono una forma circolare e vengono tenute davanti al corpo, con le mani a poca distanza una dall’altra, all’altezza delle ultime costole;
  2. Seconda posizione, le braccia sono allungate verso l’esterno mantenendo l’altezza della prima posizione. A differenza di quanto si crede, le braccia non vanno né alzate né aperte eccessivamente. Infatti il gomito va leggermente “arrotondato” e tenuto più basso delle spalle, come a creare una linea discendente spalla-gomito-polso. Inoltre le braccia non devono essere allineate lateralmente al corpo, ma tenute leggermente più avanti per mantenere un maggiore controllo dell’assetto del busto e delle braccia stesse (NOTA: la posizione più complicata da mantenere);
  3. Terza posizione, un braccio è in prima posizione, l’altro invece è in seconda posizione;
  4. Quarta posizione, un braccio è “arrotondato” sopra la testa in quinta posizione, mentre l’altro braccio è allungato verso uno dei due lati del corpo in seconda posizione oppure in alcuni casi avanti in prima posizione;
  5. Quinta posizione, entrambe le braccia sono arrotondate ma allungate verso l’alto.

Sei un Insegnante o un Danzatore? Contattaci

Se sei un insegnante e vuoi dirci la tua riguardo i passi della danza, o sei interessato alla danza contemporanea e vuoi migliorare il tuo stile scoprendo tutte le posizioni base fino ad arrivare a passi più difficili, puoi farlo grazie ai nostri insegnanti qualificati di danza-contemporanea.it. Che aspetti? Contattaci per ricevere tutte le informazioni e tutte le novità sulle lezioni online, lezioni in presenza e sulle modalità di partecipazione (senza impegno!).

Il Glossario della Danza

Se per la danza contemporanea abbiamo suddiviso le posizioni e passi maggiormente in concetti –> Passi della danza contemporanea. <– Per la danza classica invece esiste un vero e proprio glossario. Ricordiamo che ogni posizione e passo è stato codificato dal balletto classico, ma poi eseguito in ogni stile di danza, poiché la danza classica è la madre di tutte le arti, e la danza contemporanea, neoclassica, moderna ecc hanno proseguito con l’esplorazione di questi passi trasformandoli in qualcosa di fresco, originale e nuovo.

Posizioni della Danza Classica, Arabesque (photo credit: unsplash*)

Di seguito il Glossario delle posizioni più comuni della danza classica (e di conseguenza della danza contemporanea e in generale):

  • Arabesque, il corpo si sostiene su una sola gamba, mentre l’altra è allungata e tesa all’indietro a formare un angolo di 90° con l’asse verticale;
  • Attitude, il corpo si sostiene su una sola gamba, mentre l’altra è sollevata all’indietro (evoluzione dell’arabesque) e con il ginocchio piegato e ruotato verso l’esterno. La gamba è parallela al pavimento, e può eseguita en avant (avanti), en arrière (dietro);
  • Balance e Unbalance, termine che indica l’equilibrio o disequilibrio, molto più comune nei concetti esplorati dai pionieri della danza contemporanea;
  • Cambré, indica l’estensione del busto all’indietro o in curva avanti, oppure lateralmente. Questa posizione è la dimostrazione di come la danza classica ha influenzato la danza contemporanea, poiché fu uno degli elementi esplorati da Martha Graham, cambiando il nome di cambré in curva, e concentrandosi sul concetto di contraction and release;
  • Deep Contraction e Deep Floor, termini utilizzati maggiormente dalla danza contemporanea, in quanto rappresentano rispettivamente la contrazione profonda dei muscoli, e dalla serie di esercizi svolti al pavimento (floor), al fine di perfezionare zona pelvica e non solo;
  • Entrechat, passo che indica un salto con incrocio delle gambe e quinta posizione en avant e en arrièr;
  • Fall and recovery, elemento di studio della Tecnica Limòn, poiché sosteneva che il movimento si divideva in caduta e ripresa e del peso;
  • Grand battement, Grand développé e Grand jeté, peso sulla gamba di terra e nel primo caso l’altra gamba si solleva dal pavimento con ginocchio teso in avanti, dietro e di lato (più comunemente detto alla seconda). Il développé rappresenta il movimento di una gamba che piegandosi, passa con la punta del piede sulla gamba di terra fino ad arrivare al ginocchio, per poi stendersi in aria al massimo dell’altezza. Nel terzo caso, il grand jeté è uno dei grandi salti, rappresenta quasi una “spaccata” in aria, caratterizzata da una sospensione;
  • Lift, rappresenta il concetto di sollevare, in questo caso il sollevamento del partner;
  • Piccole batterie, espressione con la quale si indicano tutti i passi “battuti”, ovvero quando una gamba batte contro l’altra;
  • Pirouette, o comunemente chiamato giro, con rotazione completa del corpo su un piede solo, in punta o mezza punta. La pirouette può essere svolta in en dehors o en dedans;
  • Plié, ovvero piegamento e flessione delle ginocchia, è uno dei concetti base di tutte le danze. Può essere eseguito ad inizio lezione nelle varie posizioni dei piedi (viste precedentemente), e non solo, ma anche come punto di transizione per effettuare salti, cadute ecc;
  • Port de bras, rappresenta il portamento delle braccia;
  • Promenade, giro lento intorno all’asse del corpo, eseguito su un solo piede in una posizione precisa (esempio in arabesque o attitude);
  • Relevé, indica l’elevazione del corpo verso l’alto sulle mezze punte o punte. Come il plié è uno dei concetti fondamentali della danza;
  • Swing and Sway, termine della danza jazz-contemporanea, ed indica movimenti oscillati e ondulatori;
  • Tilt, inclinazione laterale del busto e bacino con sollevamento di una gamba;
  • Twist, rotazione della colonna vertebrale sull’asse verticale del corpo senza o con coinvolgimento del bacino.

Queste sono le posizioni più conosciute, e da alcuni punti di vista anche quelle più statiche, ecco perché per imparare l’arte della danza non bisogna solamente sapere a memoria i nomi dei passi, bensì bisogna viverli. Da queste posizioni nascono i passi, le varie sequenze combinate o scomposte, la danza prende forma quando si è in grado di rendere unico ed autentico ogni passaggio. Scopri come eseguire questi passi in armonia –> clicca qui.

*Le immagini presenti nel seguente articolo derivano da una rielaborazione del contenuto proveniente dalle fonti citate nella descrizione

Frederick Matthias Alexander: Biografia, Technique and Quotes, Video

Frederick Matthias Alexander ha sviluppato la Tecnica Alexander, considerato come uno dei pionieri della danza release contemporanea. Scopri di che cosa si tratta, la sua Biografia e le Citazioni ed i Libri più famosi di Alexander. Scegli anche tu la danza Contemporanea!

Sommario:

  1. Frederick Matthias Alexander Biografia
  2. Tecnica Alexander, di cosa si tratta?
  3. Le citazioni di Frederick Matthias Alexander
  4. I libri d’autore
  5. Scegli la Danza Contemporanea
  6. Video di Frederick Matthias Alexander
  7. Quali sono i pionieri della danza contemporanea?

Frederick Matthias Alexander Biografia

Frederick Matthias Alexander (photo credit: goodreads.com*)

Frederick Matthias Alexander nacque nel 1869 in Australia, fratello maggiore di altri dieci figli nati da John Alexander, un fabbro, e dalla mamma Betsy Brown. Alexander è nato prematuro e la sua sopravvivenza è stata dovuta alla determinazione e alla cura di sua madre, diventando il suo figlio preferito.

Fin da piccolo, Frederick Alexander, era molto malato e per questo motivo non andava a scuola ed iniziò l’educazione a casa, e appassionandosi alle commedie di Shakespeare, lasciò la sua casa nell’adolescenza, trasferendosi a Melbourne per studiare recitazione. La sua aspirazione infatti era quella di diventare un attore strabiliante. Alexander creò una compagnia teatrale con la quale girò la Nuova Zelanda, ma ben presto si accorse di soffrire di raucedine e perdita di voce durante le esibizioni.

Dopo svariate visite mediche, dove gli veniva consigliato come cura di riposare e stare in silenzio per settimane, e rendendosi conto che queste soluzioni non aiutavano la sua situazione, anzi, appena saliva sul palco di nuovo la raucedine entrava in gioco, decise di provvedere da solo al suo problema. Questa storia ricorda un altro pioniere della danza contemporanea, Moshé Feldenkrais nella tecnica release, che sviluppò un modo di autoguarigione dopo svariati infortuni –> clicca qui per approfondire. <– Così FM Alexander, si mise a ragionare ed armato di tre specchi e di un grande spirito d’osservazione, si rese conto che faceva dei movimenti sbagliati che portavano al suo problema. Infatti quando di preparava a recitare tendeva forte i muscoli del collo, che di conseguenza tiravano la testa indietro ed in basso, irrigidendo tutto il corpo, e tramite una serie di esercizi vocali e di respirazione creò la Tecnica Alexander, dopo un lungo periodo di pratica il suo problema vocale era sparito.

Tecnica Alexander, di cosa si tratta?

Frederick Matthias Alexander Technique (photo credit: unsplash*)

La Tecnica Alexander, dal nome del suo ideatore Frederick Matthias Alexander, è un tipo di terapia alternativa basata sull’idea che una cattiva postura dia origine ad una serie di problemi di salute, esempio lanciante appunto la sua raucedine dovuto da un atteggiamento sbagliato del suo collo. Infatti dopo aver scoperto la sua tecnica, tutti si chiedevano come avesse fatto e si rese conto (osservando, il suo punto forte), che non era solo un suo problema, ma lo riscontrava anche negli altri. I primi tempi iniziò ad insegnare la Tecnica Alexander ai suoi colleghi attori, e poi venne contattato da alcuni medici per aiutarli con alcuni pazienti, e così avviò la sua carriera da insegnante, arruolando anche uno dei fratelli come aiutante.

Uno dei principi della tecnica Alexander, che poi è molto simile al Metodo Feldenkrais e al Metodo Release nella danza contemporanea, è che non si è consapevoli del proprio corpo, nonostante si aspetti che nell’adulto questo sia presente, invece non è così. Ecco perché queste metodologie aiutano a trovare nella persona più consapevolezza, insegna ad evitare tensioni muscolari e mentali e a migliorare lo status del corpo prima di intaccare la salute.

L’obiettivo di Alexander non è quello di insegnare posizioni e posture corrette, che portano a pensare e ad accumulare rigidità, ma a ritrovare l’equilibrio attraverso un riallineamento dovuto alla presa di consapevolezza delle tensioni che interferiscono e al conseguente rilascio. Il metodo serve ad artisti e non, in quanto consente di agire positivamente sul comportamento motorio, riscoprendo così un unità psicofisica, attraverso esercizi di profonda respirazione, concentrandosi sul corpo, sulle reazioni che ha il corpo dopo aver neutralizzato le tensioni. Per respirare bene, guarda questo video –> clicca qui.

Con il metodo o tecnica Alexander si eseguono esercizi che vanno ad esplorare l’unità del corpo, i movimenti sono semplici e mai codificati (no tensioni dovute alla rigidità imposta, come nel balletto classico), ma volti a rilassare e nel contempo attivare. Infatti spesso si parla di muscolatura profonda, proprio perché tramite la respirazione, si aprono delle “vie interne” che come canali di un fiume, scorrono in tutto il corpo. L’insegnante guida il movimento degli arti, cercando attraverso la voce di indurre un rilassamento delle articolazioni, come l’isolamento del corpo, che porta l’allievo a fare esperienza di un equilibrato allineamento tra testa, collo e schiena. Spesso si fa riferimento a situazioni abitudinarie, come stare seduto sulla sedia o alzarsi, per permettere la consapevolezza di un movimento equilibrato e giusto, affinché la postura sia in completa armonia. Questo tipo di approccio al movimento, riduce tensioni ma anche la possibilità di farsi male.

Le citazioni di Frederick Matthias Alexander

Il maestro Alexander lasciò una grande impronta nel benessere dell’uomo, ma soprattutto diede una nuova visione alla danza, la danza contemporanea. Per questo è considerato uno dei pionieri che ha fatto la storia della danza contemporanea, le sue parole sono come oro.

Ecco le citazioni (c.d. quotes) di Frederick Matthias Alexander:

“You can’t do something you don’t know, if you keep on doing what you know.”

Frederick Matthias Alexander Quotes

“Specific prevention is permissible only under conditions of non-doing, not in doing.”

Frederick Matthias Alexander Quotes

“When you stop doing the wrong thing, the right thing does itself.”

Frederick Matthias Alexander Quotes

“You get away from your old preconceived ideas because you are getting away from your old habits.”

Frederick Matthias Alexander Quotes

I libri d’autore

Nel 1904, FM Alexander si spostò a Londra, invitato da un famoso chirurgo per prendersi un riconoscimento in merito al suo lavoro svolto, e così fino allo scoppio della prima guerra mondiale diede lezioni di Tecnica Alexander a molti personaggi famosi dell’epoca. Proprio qui editò e pubblicò il suo primo libro: “Man’s Supreme Inheritance” – L’eredità suprema dell’uomo (1910).

Nel 1920 poi sposò Edith Page e adottarono una figlia di nome Peggy. Nel 1923 fu pubblicato il suo secondo libro: “Constructive conscious control of the individual” – Il controllo consapevole e costruttivo dell’individuo. Il professor John Dewey e il dottor Peter MacDonald lo hanno entrambi aiutato a descrivere a parole l’esperienza di ciò che voleva trasmettere.

Nel 1947 ebbe un ictus che lo lasciò paralizzato al fianco sinistro e i medici davano poche speranze che un uomo di settantanove anni potesse superare tali conseguenze paralizzanti, ma nel giro di un anno stava nuovamente dando lezioni ad altri in mobilità con la sua tecnica Alexander, e ha continuato fino alla sua morte nel 1955. Nel corso della sua vita scrisse altri libri d’autore che lasciano traccia del suo pensiero e del suo lavoro.

Frederick Matthias Alexander Books

Nella Top five dei libri di Frederick Matthias Alexander ritroviamo:

  • Man’s Supreme Inheritance” – L’eredità suprema dell’uomo (1910);
  • Constructive conscious control of the individual” – Il controllo consapevole e costruttivo dell’individuo (1923);
  • The Alexander Technique“- La Tecnica Alexander;
  • The use of the self” – L’uso del sé (1932);
  • The universal constant in living” – La costante universale del vivere (1946).

Scegli la Danza Contemporanea

Ciò che rende un danzatore di danza contemporanea speciale, è la capacità di mettersi in gioco, perché la storia individuale di ogni ballerino e quindi di ogni essere umano, con i propri intrecci, traumi, passioni e delusioni, che lo rendono unico ed irripetibile (proprio nel concetto di qui e ora). Va sottolineato che nonostante ci sia più libertà d’espressione e movimento, un danzatore contemporaneo è a pari merito ad un danzatore classico, poiché come tale si dedica allo studio della tecnica (compresa quella classica ovviamente, essendo la basi di tutto), cercando però di dare valore anche al percorso interiore.

Per questo è importante rivolgersi ad insegnanti esperti della danza contemporanea, che ti aiuteranno a crescere sia come danzatore che come umano, studiando la tecnica e trovando momenti di completa libertà artistica, grazie alla guida di un tutor che ti aiuterà tutto il tempo. Inizia oggi, inizia da te!

Video di Frederick Matthias Alexander

Frederick Matthias Alexander Documentary – Video
Tecnica Alexander – video

Quali sono i pionieri della danza contemporanea?

Ecco una lista dei fondatori della danza contemporanea, dai primi ai successori nei diversi stili, metodi e concetti:

*Le immagini presenti nel seguente articolo derivano da una rielaborazione del contenuto proveniente dalle fonti citate nella descrizione.

Virgilio Sieni: Biografia, Danza e Coreografie, Video

Virgilio Sieni, coreografo italiano della danza contemporanea, riconosciuto nel panorama della danza internazionale. Scopri la sua Biografia, la Compagnia Virgilio Sieni e la sua Danza basata sull’importanza della natura e del gesto. Analisi delle Coreografie e Video.

Sommario:

  1. Virgilio Sieni Biografia e Compagnia
  2. Sonate Bach di Virgilio Sieni
  3. La natura delle cose – Danza cieca – Paradiso: Coreografie
  4. Migliora il tuo stile di Danza Contemporanea
  5. Virgilio Sieni Video
  6. Quali sono i pionieri della danza contemporanea?

Virgilio Sieni Biografia e Compagnia

Virgilio Sieni (photo credit: informadanza.com*)

Virgilio Sieni nacque nel 1958 a Firenze, ed è considerato uno dei pionieri della danza contemporanea sul fronte italiano.

Con alle spalle gli studi di architettura, si dedicò parallelamente alla scoperta della danza, e così affascinato da questo mondo approfondì i suoi studi dapprima di danza classica con la maestra Antonietta Daviso e danza moderna con Traut Faggioni. Dal 1978 al 1983, Sieni collaborò con la compagnia internazionale Group-o di Katie Duck, e iniziò a studiare alla School for new dance development di Amsterdam, inoltre nello stesso anno apprese le tecniche dello Shintaido, che basa il movimento unendo le discipline di arti marziali, danza e l’utilizzo della voce. Infine, muovendosi a New York, studiò insieme al grande maestro Merce Cunningham. Nel 1983, dopo aver completato i suoi anni di studio, girando per il mondo e scoprendo le varie tecniche di improvvisazione della danza contemporanea, diventò uno dei fondatori della compagnia Parco Butterfly.

In seguito, nel 1992, fondò la Compagnia Virgilio Sieni, affermandosi come uno dei protagonisti della danza contemporanea italiana ed internazionale. I primi spettacoli messi in scena dalla compagnia sono incentrati sulla tragedia greca, come l’Orestea di Eschilo, ispirati al mito, dedicandosi poi ad un repertorio fiabesco tra cui il must Studi su Cappuccetto Rosso. Dagli anni duemila invece, il coreografo Virgilio Sieni iniziò a lavorare su tematiche più concrete e contemporanee.

A partire dal 2003, si stabilisce a Cango (Firenze), un luogo da Virgilio Sieni creato per la ricerca della danza, con possibilità di residenze artistiche che predispone di tre spazi per la danza. Nel 2007 invece, data la sua ricerca sulla complessità del gesto come mezzo di comunicazione, creò un proprio linguaggio partendo dal concetto di trasmissione e tattilità, decise di insegnare questa sua tecnica non solo a danzatori professionisti. Infatti fondò l’Accademia sull’arte del gesto incentrata sulla sperimentazione del movimento e aperto a persone di qualsiasi età e formazione, anche non danzatori appunto. All’interno di questo filone artistico, ritroviamo la coreografia Osso di Virgilio Sieni, danzato da lui stesso e dal padre Fosco Sieni, in quest’opera è particolare come due generazioni messe a specchio, diventando l’uno il riflesso dell’altro.

Virgilio Sieni diventò direttore della Biennale Danza dal 2013 al 2016, sviluppando un piano quadriennale sul concetto di abitare il mondo e sull’idea di polis e democrazia, concependo la città attraverso la sua metafisica. Invece nel 2018 fonda La Scuola sul Gesto e il Paesaggio, un contesto di formazione per approfondire la relazione tra corpo e territorio: dalla natura al gesto e viceversa, dalla memoria del movimento alla creazione di nuove geografie urbane. Virgilio Sieni cerca di mettersi in relazione con il pubblico attraverso la sua danza, ed è per questo che spesso crea spettacoli in luoghi non convenzionali come musei o boschi.

Virgilio Sieni è risultato vincitore, per ben tre volte, nel 2000, 2003 e nel 2011, del Premio Ubu, considerato il riconoscimento più importante di teatro in Italia.

Sonate Bach di Virgilio Sieni

Sonate Bach di Virgilio Sieni, dal sottotitolo “Di fronte al dolore degli altri“, ricorda un testo di Susan Sontag, una scrittrice americana che analizza gli effetti della guerra, degli scontri armati e altre tragedia.

Virgilio Sieni invece, con questo sottotitolo avverte lo spettatore che davanti ai propri occhi avrà scene di dolore, per la precisione Sonate Bach è composto da 11 coreografie. Ogni coreografia rappresenta le undici catastrofi successe nel mondo in quegli anni (dal 1994 al 2007), tra cui gli scontri a Sarajevo, a Kigali in Rwanda, a Srebrenica, a Tel Aviv, a Jenin, a Baghdad, ad Istanbul, a Beslan, a Gaza, ad Andijan e a Kabul. Virgilio Sieni prese spunto da opere, documenti fotografici, tratti scritti, quadri di famosi pittori e sculture, per dare alla danza il vero significato di dolore, pietà, angoscia e così via. Undici date emblematiche raccolte intorno agli 11 brani che compongono le 3 Sonate di J.S.Bach.

La danza di Virgilio Sieni all’interno di Sonate Bach, vede corpi che si diluiscono nello spazio utilizzando dinamica, e prendendo le varie figure, i danzatori assumono un movimento drammatico, lirico e stremato da tanto dolore. All’interno della coreografia vediamo movimenti ripetuti, a volte esasperati da piegamenti e corpi a testa in giù, braccia e gambe larghe all’estremo (quasi ad indicare la ricerca di un soccorso) e corpi che si toccano, rotolano. Una piccola curiosità è che all’inizio della Sonata n°2, apre la scena un “girotondo” cerimonioso, molto simile all’incipit di The Moor’s Pavane del maestro José Limòn.
La danza in quest’opera, afferma lo sforzo di evocare da queste macerie, l’esistenza di una bellezza impossibile e paradossale, da rifinire con lo strumento più amato di Virgilio Sieni: il gesto. L’attenzione torna quindi alla questione del corpo, al suo significato, alla sua complessità e attualità.

La natura delle cose – Danza cieca – Paradiso: Coreografie

Virgilio Sieni ha creato molteplici coreografie, per la Compagnia Virgilio Sieni e all’interno di residenze e progetti, tra queste:

La natura delle cose di Virgilio Sieni

La natura delle cose di Virgilio Sieni, si basa sul poema filosofico-enciclopedico di Lucrezio, De rerum natura. La creazione della coreografia è partita quindi dal testo originale di Lucrezio, tradotto con l’aiuto di Giorgio Agamben. I danzatori presenti in scena sono cinque, composti da un compatto quartetto di uomini e da una danzatrice, considerata come la Dea-Venere dell’atto generativo evocata da Lucrezio all’inizio del suo poema. Mentre la scelta di Virgilio Sieni di dedicarsi al De Rerum Natura, nasce dall’urgenza di rivolgersi alla natura delle cose, fonte primordiale delle sue ricerche, la connessione tra natura e gesto, ponendo la danza come spunto di riflessione, soprattutto per lo spettatore.

Danza Cieca di Virgilio Sieni

Alla base della ricerca di danza di Virgilio Sieni, c’è la tattilità. Proprio in Danza Cieca, un duetto eseguito da Virgilio Sieni e il danzatore non vedente Giuseppe Comuniello, che si cimentano in una danza tattile, accompagnata dalla musica dal vivo di Spartaco Cortesi. I due corpi si fondano e si allontanano, si cercano, giocano negli spazi, si avvalgono di gesti naturali, ponendo attenzione ai dettagli. Secondo Virgilio Sieni, Danza Cieca si fonda tra il tocco dei due danzatori e l’aura energetica che si forma intorno ai corpi, e afferma che è proprio quell’aura che rappresenta l’essenza della persona, la sua autenticità.

Paradiso di Virgilio Sieni

La coreografia Paradiso di Virgilio Sieni è stata creata per celebrare Dante nel settimo centenario dalla sua morte. Il Paradiso, tra tutt’e tre i Cantici della Divina Commedia, è quella dove Dante sperimenta la sua più alta espressione poetica ed esprime la finitezza dell’uomo rispetto a Dio. Virgilio Sieni in Paradiso, non decise di dare una versione coreografata dei testi originali Danteschi, bensì presenta una gestualità proiettata verso l’intenzione dell’azione. Ecco perché i movimenti dei danzatori sono lenti e fluidi, ma soprattutto naturali, dando importanza al gesto, in questa danza molto primordiale. La scena è contornata da vegetazione, e i ballerini si fondono con la natura, riempiono lo spazio interagendo con le piante, spostandole e sollevandole, per rappresentare l’idea di Virgilio che il Paradiso non è nient’altro che un Giardino dell’Eden cupo e lussureggiante.

Migliora il tuo stile di Danza Contemporanea

L’obiettivo principale della danza contemporanea è trovare l’essenza del movimento, controllare che il movimento sia qualitativo e non quantitativo, poiché ciò che rimane scalfito nella mente di uno spettatore non è la quantità di salti o giri (per quanto siano fondamentali nello studio della tecnica), ma la qualità dell’esecuzione, l’attenzione rivolta ai piccoli dettagli che fanno la differenza. Proprio per questo i passi della danza contemporanea (rispetto alle posizione classiche), non sono codificati, perché attingono da tutte le tecniche studiate passate, tra cui il balletto classico, volgendo invece gli occhi al futuro, dando in ogni passo un tocco di originalità e unicità.

Tu potresti essere parte di questo futuro! Chiedi consiglio e affidati agli insegnanti qualificati di danza-contemporanea.it che sapranno aiutarti ad eccellere e raggiungere ogni tuo obiettivo.

Virgilio Sieni Video

La natura delle cose di Virgilio Sieni – Video
Virgilio Sieni coreografia Osso – Video
Tristi Tropici di Virgilio Sieni – Video

Quali sono i pionieri della danza contemporanea?

Ecco una lista dei fondatori della danza contemporanea, dai primi ai successori nei diversi stili, metodi e concetti:

*Le immagini presenti nel seguente articolo derivano da una rielaborazione del contenuto proveniente dalle fonti citate nella descrizione.

Lester Horton: Dance, Biografia, Tecnica ed Esercizi, Video

Lester Horton, uno dei pionieri della danza contemporanea. Tecnica Horton basata su forza, flessibilità ed isolamento del corpo, scopri la Biografia, la fondazione dell’Horton Dance Group, una lista degli Esercizi più comuni, i Video. Scegli la Tecnica di Danza Contemporanea che fa per te!

Sommario:

  1. Chi è Lester Horton? Biografia
  2. Lester Horton Dance, Coreografie
  3. Tecnica Horton: Esercizi
  4. Scegli la tecnica che più ti piace: Danza Contemporanea
  5. Lester Horton Dance Videos
  6. Quali sono i pionieri della danza contemporanea?

Chi è Lester Horton? Biografia

Lester Horton (photo credit: whosdatedwho.com*)

Lester Horton (Lester Iradell Horton), nacque nel 1906 a Indianapolis. La sua vocazione per la danza fu ispirata dalle esibizioni di Ruth St. Denis, ballerina e coreografa statunitense e dall’interesse per le danze dei nativi americani, quando vide uno spettacolo del selvaggio West.

Si affacciò alla danza classica per due anni, studiando con un insegnante di Indianapolis, Theo Hewes e Adolf Bolm, prendendo anche parte alle lezioni dell’Herron Art Institute, lavorando con l’Indianapolis Little Theatre. Infine, vedere una performance della compagnia Denishawn ha avuto un grande impatto su di lui, tanto da iniziare a studiare con la Denishawn School di Forrest Thornburg. Horton poi, decise di trasferirsi in California, completando la sua formazione con Michio Ito e nel 1931, presentò il suo primo assolo, ormai pronto a lasciare importanti tracce nella danza moderna contemporanea statunitense.

Negli anni Trenta iniziò la sua attività d’insegnante e coreografo, avendo una maturata conoscenza della danza ed applicando agli insegnamenti di Ito e della Denishawn, decide di elaborare una propria tecnica (c.d. Tecnica Horton), sviluppata su un accurata ricerca dell’espressività del movimento ed ispirata alle danze native americane. Horton inoltre, fondò il Lester Horton Dance Theatre, uno dei primi teatri permanenti dedicati alla danza moderna negli Stati Uniti, in sede a Los Angeles nel 1946 e che chiuse i battenti nel 1960.

Nel 1932 fondò una propria compagnia, i Lester Horton Dancers, con cui consolidò la sua attività coreografica, insegnando i principi fondamentali della sua tecnica. Horton è uno dei promotori della danza di ogni genere, includendo ballerini di tutte le nazioni, insistendo sull’integrazione razziale e tra i volti figura Bella Lewitzky, principale interprete della compagnia e Alvin Ailey. Per Alvin Ailey divenne un mentore, tanto che nel 1953, quando Lester Horton morì improvvisamente per un attacco di cuore, prese le redini della compagnia e nel 1958, ha lanciato l’Alvin Ailey American Dance Theatre con molti dei ballerini della compagnia di Horton. Parallelamente, prima della sua morte, Horton proseguì la sua attività d’insegnante, tenendo corsi in importanti realtà come il Mills College di Oakland e lavorando con allievi che divennero presto futuri coreografi di rilievo come Merce Cunningham e Twyla Tharp.

Lester Horton Dance, Coreografie

I danzatori nei film, come i Lester Horton Dancers (photo credit: unsplash*)

Lester Horton è considerato uno dei pionieri della danza contemporanea, e grazie alla compagnia da lui fondata ovvero i Lester Horton Dancers, oppure in seguito chiamati l’Horton Dance Group ha girato e varcato diversi teatri nel mondo.

Per finanziare la sua scuola e la compagnia, Horton ha coreografato per numerosi musical di Hollywood, a cominciare da Moonlight in Havana nel 1942. I danzatori di Horton si davano molto da fare e coltivavano con estremo amore la tecnica Horton, tanto che si esibirono anche nei club, tra cui il Folies Bergère di New York e l’Earl Carroll Theatre and Restaurant di Los Angeles. Il gruppo di Horton seguiva ogni consiglio e richiesta del coreografo, ed erano parte integrante delle sue creazioni, spesso chiedeva loro di fare delle ricerche autonome da condividere poi alle riunioni, si muovevano come “una famiglia”. Lester Horton, inoltre cominciò molteplici collaborazioni nel mondo del cinema, includendo anche i ballerini della sua compagnia, tra questi vediamo:

Nel 1942: Moonlight in Havana (Universal Pictures);
Nel 1943: Rhythm of the Islands, White Savage, Phantom of the Opera (Universal Pictures);
Nel 1944: The Climax (Universal Pictures);
Nel 1945: Salome, Where She Danced, That Night With You, Frisco Sal, Shady Lady (Universal Pictures);
Nel 1946: Tangier (Universal Pictures);
Nel 1948: Siren of Atlantis (United Artists Release);
Nel 1949: Bagdad (Universal-International);
Nel 1953: South Sea Woman (Warner Brothers) e 3-D Follies (R.K.O).

Le opere più famose di Horton, che ha chiamato “coreodramma”, sono Salome e The Beloved.

Salome, la cui danza di Erode portò alla decapitazione di Giovanni Battista, è stata coreografata in diverse versioni passando per Maurice Bèjart, Loïe Fuller, Flemming Flindt e così via, però Lester Horton rimase il piùossessionato da questa storia, tanto che rielaborò quest’opera per anni. Iniziò all’età di 28 anni, fino alla sua morte, ed è interessante vedere come la storia prende e cambia forma nel corso degli anni, diventando uno spunto principale della danza d’oggi.

The Beloved invece, è una coreografia basata su una storia vera di un marito che calpestò a morte sua moglie con in mano una Bibbia, tanta la rabbia da un atto di infedeltà. Horton attraverso questa coreografia (e gli altri lavori), dimostra Il suo interesse per la danza etnica, la cultura, e la storia dell’umanità.

Infine, a Lester Horton e alla sua tecnica venne dedicato un libro: “The Dance Technique of Lester Horton“, scritto da Ana Marie Forsythe, Cheryl Bell, and Marjorie B. Perces.

Tecnica Horton: Esercizi

Parliamo ora della Lester Horton Technique, o più comunemente conosciuta come Tecnica Horton.

Alla base di questa tecnica, facendo parte delle metodologie più tipiche e studiate della danza contemporanea, ritroviamo come concetti chiave la forza, l’allungamento e il rafforzamento del corpo umano, per questo fece molti studi anatomici, per utilizzarlo come strumento d’espressione.

Lester Horton creò una tecnica in grado di utilizzare il corpo nella sua totalità, infatti ogni muscolo è allungato o in grado di isolarsi. Ci sono esercizi per le dita, i polsi e le spalle, per la testa e per gli occhi in particolare, per il busto e per le braccia, perché come una macchina ha bisogno che tutti gli ingranaggi funzionino per camminare su strada, anche il corpo funziona così. Questo concetto di isolamento lo ritroviamo anche in altri casi, all’interno della danza contemporanea –> clicca qui, per approfondire <–

I movimenti della tecnica Horton sono dinamici e allo stesso tempo drammatici, sviluppando nel corpo del danzatore sia forza che flessibilità, puntando molto sull’allungamento di tutto il corpo e in particolare nei tendini dei polpacci e nella colonna vertebrale. Questo concetto, fondato dapprima da Martha Graham, è più volte ripreso da molti pionieri della danza, e ritrova molto spazio anche oggi nel Metodo Release. Per quanto riguarda la dinamica, Horton sviluppò una tecnica in grado di muoversi utilizzando tutti i livelli spaziali (standing quadrupedon the floor), soprattutto sfidando il corpo ad arrivare all’estremità del movimento, diventando così pieno e vero. Così nei movimenti lenti, si leggeva proprio quel vero senso di “rallenty” e nei movimenti veloci, i danzatori eseguivano movimento rapidi che richiedevano un grande dispendio energetico, allungando costantemente le braccia e ogni parte del corpo. La meraviglia della Tecnica Horton è che ti porta ad esplorare ogni parte del tuo corpo, è un’esplorazione dei limiti estremi di esso e della sua anatomia.

Per Horton è molto importante la prima fase della lezione, chiamata “Warm-up”, ecco una lista degli esercizi tipici di un Warm-up Horton:

  • Roll Down e Roll Up, concentrazione sulla colonna vertebrale;
  • Flat Back Series, nei diversi livelli di difficoltà e generalmente eseguito solitamente in II parallela e prevede un’inclinazione del busto in avanti in una posizione a “tavolino” formando un angolo di 90 gradi all’altezza dei fianchi.;
  • Bounces e Primitive Squat, concentrato a riscaldare i tendini di Achille;
  • Lateral, inclinando il corpo lateralmente si lavora sia la forza (in questo caso di tenuta addominale per non creare compensi alla schiena), e l’allungamento;
  • Egyptian Walk, esercizi per la coordinazione, dissociazione e quindi d’isolamento del corpo;
  • Deep Forward Lunge Stretches, esercizi per allungare l’articolazione dell’anca e gli adduttori;
  • Coccyx Balance, sequenze di esercizi al pavimento per rinforzare gli addominali, proseguendo con altri esercizi di rinforzo e stretching.

Scegli la tecnica che più ti piace: Danza Contemporanea

La danza contemporanea porta con sé un insieme di metodologie e tecniche.

Ciò che rende un danzatore di danza contemporanea speciale, è la capacità di mettersi in gioco, perché la storia individuale di ogni ballerino e quindi di ogni essere umano, con i propri intrecci, traumi, passioni e delusioni, che lo rendono unico ed irripetibile (proprio nel concetto di qui e ora). Va sottolineato che nonostante ci sia più libertà d’espressione e movimento, un danzatore contemporaneo è a pari merito ad un danzatore classico, poiché come tale si dedica allo studio della tecnica (compresa quella classica ovviamente, essendo la basi di tutto), cercando però di dare valore anche al percorso interiore.

Per questo è importante rivolgersi ad insegnanti esperti della danza contemporanea, che ti aiuteranno a crescere sia come danzatore che come umano, studiando la tecnica e trovando momenti di completa libertà artistica, grazie alla guida di un tutor che ti aiuterà tutto il tempo. Inizia oggi, inizia da te!

Lester Horton Dance Videos

The Beloved – Lester Horton Coreography
Lester Horton Technique – Warm up Video

Quali sono i pionieri della danza contemporanea?

Ecco una lista dei fondatori della danza contemporanea, dai primi ai successori nei diversi stili, metodi e concetti:

*Le immagini presenti nel seguente articolo derivano da una rielaborazione del contenuto proveniente dalle fonti citate nella descrizione.

Mary Wigman: Biografia, Dance and Technique, Citazioni

Mary Wigman, pioniera della danza contemporanea espressionista, basa la sua Danza sul fascino del mistero, della notte creando così la Danza delle Streghe (Hexentanz). Scopri i concetti della sua Tecnica, le Citazioni e i Libri. Migliora il tuo stile di danza contemporanea!

Sommario:

  1. Chi è Mary Wigman? Biografia
  2. Mary Wigman Dance and Technique
  3. Witch Dance: Hexentanz, di Mary Wigman
  4. Migliora il tuo stile di Danza Contemporanea
  5. Mary Wigman Quotes and Books
  6. Video di Mary Wigman – Documentary
  7. Quali sono i pionieri della danza contemporanea?

Chi è Mary Wigman? Biografia

Mary Wigman (photo credit: wikipedia.org*)

Mary Wigman (dal nome intero Karoline Sophie Marie Wiegmann), nacque nel 1886 ad Hannover, in provincia del regno di Prussia, figlia di un commerciante di biciclette. Nel corso della sua giovinezza ha trascorso le giornate migrando ad Hannover, in Inghilterra, nei Paesi Bassi e a Losanna. Si avvicinò alla danza quando vide tre studenti di Émile Jaques-Dalcroze, che provavano ad avvicinarsi al movimento attraverso la musica con l’utilizzo del solfeggio, dell’improvvisazione e del sistema di movimento da lui inventato (l’euritmia di Dalcroze).

Mary Wigman iniziò a studiare ginnastica ritmica insieme al maestro Dalcroze, ma poi rimase artisticamente insoddisfatta, poiché lei non cercava nessun rapporto con la musica, bensì movimenti indipendenti da essa e dall’espressione fisica. Non trovando più ispirazione nel lavoro di Jaques-Dalcroze entrò nel 1913, (sotto consiglio del pittore espressionista Emil Nolde), nella scuola di Rudolf Von Laban sul Monte Verità. Ricordiamo che Laban è considerato il pioniere della danza espressionista contemporanea, creando un sistema di notazione dei movimenti, basati sulla cinesfera e sulla figura dell’icosaedro, riportati nel Labanotation. Sul Monte Verità Laban creò una comunità, in grado di aiutare sia dal punto di vista artistico, insegnando loro la sua tecnica, sia dal punto di vista personale, diventando una vera e propria “riforma della vita”, dedita alla libertà d’espressione, al nudismo e così via.

Così, fino al 1919, Mary Wigman seguì le orme del maestro Rudolf Von Laban, e provò a lavorare in autonomia sui concetti della tecnica Laban, basati sui contrasti di movimento, come contrarre ed espandere oppure tirare e spingere. Nei programmi di studio di Laban a Monaco, Mary Wigman mostrò i suoi primi balli pubblici tra cui Hexentanz I, Lento ed Ein Elfentanz, poi divenne assistente del suo maestro a Zurigo, durante la prima guerra mondiale (nei programmi della comunità). Infine, nel 1918 la Wigman ebbe un esaurimento nervoso, da cui la creazione di di opere tormentate e fragili.

Si riprese quando nel 1920 a Dresda, fondò una scuola innovativa di danza moderna (contemporanea) che nel 1930, dopo una trionfale tournée negli Stati Uniti, si ampliò con una sede a New York. E fu così che il metodo della Wigman si diffuse oltreoceano fino ad influenzare in modo considerevole uno dei maggiori coreografi americani: Alwin Nikolais. Nel 1942 il regime nazista la costrinse a chiudere la sede di Dresda, e lei, profondamente convinta della danza espressionista (Ausdruckstanz), tramandata dal suo grande maestro Laban che trovò una nuova forma di danza che si allontana dal balletto classico, aprì una nuova sede a Lipsia, e dopo la seconda guerra mondiale a Berlino, dove nel 1973 morì.

Mary Wigman Dance and Technique

Mary Wigman Dance and Tecnique (photo credit: wikipedia.org*)

Mary Wigman diede il suo contributo nella danza tedesca del primo Novecento, infatti è considerata una delle pioniere della danza contemporanea espressionista.

La poetica della danza di Mary Wigman si fonda sul rapporto uomo-spazio, vissuto non tramite le cadenze musicali obbligate ma seguendo il ritmo interiore dell’uomo. Le sue coreografie si svolgevano spesso senza musica (proprio per questo si allontanò dagli studi con Jaques-Dalcroze) oppure erano accompagnate da strumenti a percussione. Durante l’esecuzione infatti il ruolo della musica rispetto alla danza era invertito rispetto all’uso comune, i danzatori non dovevano seguire la musica, bensì il contrario, il musicista doveva essere in grado di assecondare i movimenti della danza.

La Wigman nella sua prima scuola a Dresda, insegna ai suoi studenti la sua tecnica, ma soprattutto gli fa capire cosa non dovrebbe mai essere, ovvero una danza vuota che segue le abilità e la forma del corpo, andando a favore invece di una danza libera e non costruita. Quindi si allontana dai preconcetti della danza classica affermando che il lavoro dei ballerini (classici) è limitato a un’abilità tecnica che sarebbe misurata solo in termini di virtuosismo tecnico, poiché manca di una pulsazione profonda. Per questo nella sua danza espressionista non esiste nessun movimento quantitativo considerato “cattivo” o “buono”, per fare spazio ad una danza qualitativa priva di virtuosismi e colma di sentimenti evocativi.

Fanno parte del suo progetto l’introduzione delle danze macabreTotentanz“, in continua ricerca del rapporto tra uomo e forze cosmiche, convinta che siano le forze invisibili a dare vita al nostro movimento (se non proprio alla nostra vita). Mary Wigman balla senza musica, oppure con musica ad hoc contemporanea, usa costumi non attraenti, lavora su temi come la morte, la disperazione, la guerra o le rivolte sociali. All’interno della sua tecnica ritroviamo il principio della respirazione, e sul concetto di “tensione/distensione“, che non si allontana tanto dal principio fondante di Martha Graham (contraction and release). Wigman utilizza l’improvvisazione nella danza per un maggiore sviluppo del movimento, così come il Tanztheater, meglio esemplificato dal lavoro Kurt Jooss e Pina Bausch.

Witch Dance: Hexentanz, di Mary Wigman

Considerata come l’inventrice della danza delle streghe (Witch Dance) o della danza macabra, Mary Wigman passa la sua intera carriera ad essere criticata oppure amata per le sue creazioni.

La coreografia Hexentanz (danza della strega), elaborata tra il 1914 e il 1926, è considerata una delle sue opere più importanti, ma soprattutto la utilizzò per il suo debutto nel mondo della danza, mostrando fin da subito la sua tecnica. In questo assolo, Mary Wigman danza completamente da seduta, a piedi nudi, rovistando in un inconscio tormentato e vi estrae fantasmi ed incubi, che ripropone con movimenti e azioni convulse e angosciate. Sul suo volto indossa una maschera, da lei utilizzata con l’intento di cancellare l’individualità di chi danza esaltando invece l’universalità dell’essere umano. Rannicchiata a terra, divarica spesso le gambe in una furiosa lotta con il suolo, scandita e accompagnata da gong e percussioni.

In questo ammirevole assolo, come in altri da lei presentati (Seraphisches Lied e Pastorale, Sommerlicher Tanz, oppure nella danza che usò per il suo congedo Abschied und Dank), presenta tutti i concetti tramandati dai suoi insegnanti storici tra cui Émile Jaques-Dalcroze e Rudolf Von Laban, soprattutto da quest’ultimo sviluppando i tre concetti spazio-tempo-energia.

Mary Wigman spesso è messa in contrapposizione con Isadora Duncan. La Wigman rappresenta l’oscurità, le tenebre e la Duncan la luce e la solarità, infatti se per Mary Wigman è affascinante frugare tra i misteri della notte o della psiche, Isadora Duncan nelle sua danza rappresenta la joie de vivre. Un’altra differenza è nell’utilizzo della musica, come abbiamo visto Mary Wigman decise di non utilizzare la musica, o solamente strumenti a percussione, poiché il movimento non è dettato dal tempo classico, mentre Isadora Duncan vive un momento di danza libera ma sulle note musicali classiche.

Migliora il tuo Stile di Danza Contemporanea

Ciò che rende un danzatore di danza contemporanea speciale, è la capacità di mettersi in gioco, perché la storia individuale di ogni ballerino e quindi di ogni essere umano, con i propri intrecci, traumi, passioni e delusioni, che lo rendono unico ed irripetibile (proprio nel concetto di qui e ora). Va sottolineato che nonostante ci sia più libertà d’espressione e movimento, un danzatore contemporaneo è a pari merito ad un danzatore classico, poiché come tale si dedica allo studio della tecnica (compresa quella classica ovviamente, essendo la basi di tutto), cercando però di dare valore anche al percorso interiore.

Per questo è importante rivolgersi ad insegnanti esperti della danza contemporanea, che ti aiuteranno a crescere sia come danzatore che come umano, studiando la tecnica e trovando momenti di completa libertà artistica, grazie alla guida di un tutor che ti aiuterà tutto il tempo. Inizia oggi, inizia da te!

Mary Wigman Quotes and Books

“If I could say with words what my dances express, I wouldn’t have a reason to dance.”

Mary Wigman Quotes

“The dance grew into a colorful flower bouquet which caught and contained the glow of sun-happy summer days, the secret of star-studded nights, and the wistful sweetness of overcast and rainy hours.”

Mary Wigman Quotes

“I knew that, without killing the creative mood, I had to keep the balance between my emotional outburst and the merciless discipline of a super-personal control, thus submitting myself ti the self-imposed law of dance composition”.

Mary Wigman Quotes

Ecco una lista dei libri più conosciuti di Mary Wigman:

  • The Language of Dance, 1963, book scritto da Mary Wigman, dove rivela gli stati personali della mente e dell’anima che hanno accompagnato la creazione delle sue opere principali;
  • Liebe Hanya, lettera ad Hanya Holm, danzatrice e coreografa americana;
  • The Mary Wigman Book: Her Writings, 1973, rappresenta l’ultimo testamento che tratta della grande artista Mary Wigman.

Video di Mary Wigman – Documentary

Mary Wigman Hexetanz Video
Mary Wigman Documentary Video
Mary Wigman Sommerdans Video

Quali sono i pionieri della danza contemporanea?

Ecco una lista dei fondatori della danza contemporanea, dai primi ai successori nei diversi stili, metodi e concetti:

*Le immagini presenti nel seguente articolo derivano da una rielaborazione del contenuto proveniente dalle fonti citate nella descrizione.

Carolyn Carlson: Biografia, Blue Lady e altre Coreografie, Video

Carolyn Carlson, ballerina e coreografa statunitense è considerata una delle pioniere della danza contemporanea. Scopri la sua Biografia, le molteplici Coreografie portate in tutto il mondo, tra cui Blue Lady, Underwood e The Tree. Scegli anche tu la Danza Contemporanea!

Sommario:

  1. Carolyn Carlson: Biografia
  2. Le Coreografie di Carolyn Carlson
  3. Blue Lady, analisi della danza
  4. Scegli la Danza Contemporanea
  5. Carolyn Carlson Video
  6. Quali sono i pionieri della danza contemporanea?

Carolyn Carlson: Biografia

Carolyn Carlson (photo credit: wikipedia.org*)

Carolyn Carlson, nacque nel 1943 ad Oakland in California, da genitori finlandesi. Fin da subito si affacciò alla danza, prima frequentando la San Francisco School of Ballet, poi nel 1965, durante gli studi all’università dell’Utah, incontrò Alwin Nikolais. Il maestro e coreografo americano Nikolais, è stato nominato “il padre del teatro multimediale“, poiché con la creazione della Nikolais Dance Theater, aggiunse alla danza un carattere innovativo, con l’aggiunta di costumi, luci e scenografie auto-progettate.

Carolyn Carlson divenne la stella nascente della Nikolais Dance Theater a New York, per sette anni prese parte ai suoi spettacoli, prendendo il titolo di “lead soloist“, ovvero solista principale, l’unica nella compagnia di Nikolais a ricevere tale titolo. Nel 1968 fece il suo primo debutto in scena a Parigi, con la compagnia di Nikolais, ricevendo il premio come migliore danzatrice del Festival Internazionale di Danza di Parigi.

Dal momento in cui lasciò la Nikolais Dance Theater, nel 1971, Carolyn Carlson migrò da istituzioni e teatri, coltivando insieme alla danza, l’arte della poesia e della pittura. Infatti, legò il suo nome ad una serie di straordinarie residenze, partendo dal Groupe de Recherches Teatrales de l’Opéra di Parigi, portando in scena più di venticinque coreografie ed elaborando il suo metodo di insegnamento, basato su tecniche d’improvvisazione e di composizione coreografica. Dopo Parigi fece una residenza alla Helsinki City Ballet e al Cullberg Ballet, una compagnia di danza contemporanea con sede a Stoccolma.

Sul fronte italiano, Carolyn Carlson lasciò un impronta del suo lavoro molto forte, infatti divenne docente alla Biennale di Venezia, aprendo un’accademia di danza contemporanea dal nome Accademia Isola Danza. Carolyn Carlson divenne un fonte d’ispirazione per molti danzatori e per i neo coreografi, tanto da incitare un gruppo di danzatori conosciuti al Teatro la Fenice, ovvero Michele Abbondanza, Francesca Bertolli, Roberto Castello, Roberto Cocconi, Raffaella Giordano e Giorgio Rossi a creare la loro compagnia, dal nome Sosta Palmizi.

Un’altra tappa importante del percorso di Carolyn Carlson fu la nel 1999, quando con il sostegno del Comune di Parigi, fondò “L’Atelier de Paris-Carolyn Carlson“, divenuto in breve tempo un centro di riferimento per la formazione professionale dei danzatori. La Carlson infatti, tenne lei delle classi e invitò coreografi importanti del panorama internazionale, tra cui Trisha Brown, Susanne Linke, Bill T. Jones, Wim Vandekeybus, Susan Buirge. Inoltre l’Atelier accoglie nei suoi studi coreografi e artisti interpreti sostenendoli nel loro lavoro di ricerca e di creazione.

Le Coreografie di Carolyn Carlson

Carolyn Carlson divenne una delle pioniere più riconosciute e stimata della danza contemporanea, prima come danzatrice e poi come coreografa, tanto da mostrare il suo strabiliante talento in tutto il mondo, le sue opere arrivarono anche in Italia, lasciando tracce indelebili del suo lavoro. Creò inoltre la Carolyn Carlson Company, in residenza dal 2014 al 2016 al Théâtre National de Chaillot, accompagnata da danzatori fedeli nella sua poetica danza.

Carlson creò innumerevoli coreografie, vediamo quali sono le più riconosciute:

Carolyn Carlson Underwood

Underwood“, coreografia di Carolyn Carlson debuttò al Teatrodanza della Fenice nel 1982. Nella coreografia vediamo un gran numero di danzatori, vestiti in abiti dai colori neutri, che emanano calore e naturalezza, tra gli interpreti principali vediamo Larrio Ekson (uno dei suoi colleghi storici) e lei stessa. Il titolo Underwood, che tradotto in italiano vuol dire sottobosco, dà il significato a tutta la durata dell’opera, infatti questo concetto è emanato sia dalla struttura scenica in legno, che dal modo di danzare, facendo riferimento sempre alla terra. Con la coreografia si intraprende un viaggio di pensieri persi nella memoria, nei ricordi dell’infanzia e al tempo di giochi e travestimenti. La scena inoltre è accompagnata dalle musiche di Renè Aubry.

Carolyn Carlson The Tree

“The Tree (Fragments of poetics on fire)” è una delle coreografie più riconosciute di Carolyn Carlson. In quest’opera Carlson esprime con il linguaggio del corpo, come la danza si sia liberata dai preconcetti della danza classica, andando a favore di gesti naturali, in sinergia con caratteri di pensiero filosofico. “The tree“, dal significato di albero, è l’esempio di questa danza filosofica, poichè da questa danza il pubblico non trova risposte preconfezionate, ma dovrà trovarle dentro se stesso. Carlson in ogni sua opera cerca di evidenziare come in ognuno di noi c’è una luce spirituale che ci farà reagire davanti alle decisioni. L’albero rappresenta proprio il simbolo della terra, un richiamo alle origini, ala fatto che non si è estranei all’universo, annega nell’urgenza di contrapporre la purificazione umanistica al nichilismo distruttivo che domina il mondo, all’ansia del profitto e all’invasività della tecnologia, e lascia tutte queste problematiche alle facoltà interpretative di ciascuno spettatore.

Blue Lady, analisi della danza

Blue Lady, creato nel 1983 ed esibito per la prima volta al Teatro la Fenice di Venezia di Carolyn Carlson, è riconosciuto come uno dei suoi capolavori.

In questa danza, si vedono le diverse tappe di vita oggettive di ogni persona, ovvero – l’infanzia, l’adolescenza, la giovinezza, la maturità e forse la morte ma in visione come “rinascita” -, il tutto esaltato dai riferimenti alla natura, come il cielo oppure dai colori utilizzati nella scena. L’assolo di Carolyn Carlson, in Blue Lady, inoltre rappresenta anche se in maniera non didascalica o descrittiva, l’autobiografia della coreografa (la Carlson).

La scena, accompagnata dalle musiche di René Aubry, inizia con un viaggio dai colori di un’alba oscurata e termina con una luminosa rinascita. In Blue Lady, Carolyn Carlson “nasce e muore” in continuazione e i diversi cambi d’abito enfatizzano e influenzano la sua danza. All’inizio vediamo una bambina (fase dell’infanzia) contornata da oggetti infantili, come l’immagine di palloncini bianchi che svolazzano, oppure un albero secolare, uccelli che svolazzano liberi. Nella seconda fase (l’adolescenza), una ragazza vestita di azzurro e una paglietta sulla testa che insegue la brezza primaverile, poi invece nella terza fase (la giovinezza), una signorina scintillante vestita d’un abito d’oro. Nella quarta fase (la maturità), una donna con un tubino nero nascosto il viso da un cappello a tesa larga, ed infine una “vecchia” che s’incurva alla terra pronta però per rinascere, con un nudo scenico.

La tecnica di Carolyn Carlson, è riconosciuta nei suoi respiri sincopati e sobbalzanti, dall’utilizzo dei piedi nudi in scena e dal profondo rapporto con il pavimento. Infatti nella sua danza non ritroviamo quasi mai salti o sfide con la gravità, piuttosto riconosciamo movimenti pieni di sensibilità, le virate piroettanti e le braccia di Carolyn Carlson che si allungano ripetutamente riempiono la scena, sottolineando la sua ossessione al volo, inteso come fuga e libertà dalle trappole, in questo caso dall’età della vita.

Scegli la Danza Contemporanea

L’obiettivo principale della danza contemporanea è trovare l’essenza del movimento, controllare che il movimento sia qualitativo e non quantitativo, poiché ciò che rimane scalfito nella mente di uno spettatore non è la quantità di salti o giri (per quanto siano fondamentali nello studio della tecnica), ma la qualità dell’esecuzione, l’attenzione rivolta ai piccoli dettagli che fanno la differenza. Proprio per questo i passi della danza contemporanea (rispetto alle posizione classiche), non sono codificati, perché attingono da tutte le tecniche studiate passate, tra cui il balletto classico, volgendo invece gli occhi al futuro, dando in ogni passo un tocco di originalità e unicità.

Tu potresti essere parte di questo futuro! Chiedi consiglio e affidati agli insegnanti qualificati di danza-contemporanea.it che sapranno aiutarti ad eccellere e raggiungere ogni tuo obiettivo.

Carolyn Carlson Video

Carolyn Carlson Underwood Video
Carolyn Carlson The Tree Video
Carolyn Carlson L’esprit du bleu, Video

Quali sono i pionieri della danza contemporanea?

Ecco una lista dei fondatori della danza contemporanea, dai primi ai successori nei diversi stili, metodi e concetti:

*Le immagini presenti nel seguente articolo derivano da una rielaborazione del contenuto proveniente dalle fonti citate nella descrizione.

Feldenkrais: Biografia, Metodo, Resources ed Esercizi, Curiosità

Moshé Feldenkrais è noto come il fondatore del metodo Feldenkrais, pioniere della tecnica release contemporanea. Scopri i concetti del Metodo, tra cui la consapevolezza del corpo e Resources, una lista degli Esercizi utili.

Sommario:

  1. Moshé Feldenkrais: Biografia
  2. Metodo Feldenkrais, Resources
  3. Gli Esercizi del metodo Feldenkrais
  4. Studia anche tu la Danza Contemporanea
  5. Curiosità: Feldenkrais Quotes and Books
  6. Quali sono i pionieri della danza contemporanea?

Moshé Feldenkrais: Biografia

Moshé Feldenkrais Biografia (photo credit: wikipedia.org*)

Moshé Feldenkrais (dal nome intero Moshé Pinchas Feldenkrais), nacque nel 1904 da una famiglia ebrea-ucraina, cresciuto in Bielorussia. Nel 1918 emigrarono in The British Mandate of Palestine, dove lavorò come operaio e conseguì il diploma presso la scuola superiore Gymnasia Herzliya. Feldenkrais, uomo dotato di una strabiliante intelligenza, negli anni 30′ divenne ingegnere all‘École Spéciale des Travaux Publics in Francia, e successivamente all’università di Parigi prese il dottorato in fisica, lavorando come assistente di ricerca del chimico nucleare e premio Nobel Frédéric Joliot-Curie al Radium Institute.

Tra lo studio sui libri, si appassionò all’autodifesa e al Ju-Jitsu, nel 1929 invece, ebbe un infortunio giocando a pallone che diede in lui la grinta per sviluppare un proprio metodo di guarigione (i primi accenni del Metodo Feldenkrais). Nel settembre del 1933 conobbe Jigoro Kano, il fondatore del judo a Parigi, che lo incoraggiò a studiare Judo, ottenendo qualche anno dopo la cintura nera, e quella di 2° grado. Inoltre Moshé Feldenkrais, divenne il co-fondatore del Ju-Jitsu Club de France.

Dopo aver lasciato l’Ammiragliato dedicò i suoi studi all’auto-riabilitazione, poiché durante il suo servizio militare, insegnando ai compagni le tecniche di autodifesa, rinnovò il suo vecchio infortunio al ginocchio. Rifiutando un’operazione, Feldenkrais decise di esplorare per conto suo il modo per rimettersi in piedi, mediante la consapevolezza dell’autoosservazione, sulla quale fondò il suo metodo. Le sue scoperte lo hanno portato a iniziare a condividere con gli altri (incluso il collega JD Bernal) attraverso lezioni, lezioni sperimentali e lavoro individuale con pochi.

La sua auto-riabilitazione gli ha permesso di continuare la sua pratica di judo, infatti dalla sua posizione nel Comitato Internazionale di Judo, iniziò a studiare il la tecnica del judo scientificamente, incorporando le conoscenze che aveva acquisito con l’autoriabilitazione.

Nel 1951 tornò in Israele e a Tel Aviv iniziò ad insegnare il suo metodo a tempo pieno. Nel 1957 conobbe Mia Segal, che divenne la sua assistente e lavorò con lui per trent’anni, inoltre Moshé divenne anche il personal trainer di David Ben-Gurion, il Primo Ministro di Israele, al quale insegnò a stare in piedi sulla testa in una posa di yoga. Per tutti gli anni ’60, ’70 e ’80, ha presentato il suo metodo in Europa e in Nord America, formando più di 50 insegnanti. Il 1981 fu l’anno in cui smise di insegnare e qualche anno dopo morì, lasciando le sue scoperte in mano ad insegnanti formati da lui stesso, portando così il metodo in tutto il mondo.

Metodo Feldenkrais, Resources

Metodo Feldenkrais (photo credit. wikipedia.org*)

Chiariamo una cosa, se hai appena letto la biografia avrai notato come Moshé feldenkrais non è un danzatore ma appartiene ai pionieri della danza contemporanea, mi spiego meglio. Il metodo Release, è una tecnica della danza contemporanea che si focalizza sul respiro, sulla consapevolezza del corpo come dell’allineamento scheletrico e delle articolazioni, fa uso del peso e della forza di gravità ed altri concetti, ma soprattutto è influenzata da altre discipline come lo yoga, arti marziali e la capoeira, e tra questi anche dal Metodo Feldenkrais. Perciò Moshé Feldenkrais appartiene ai pionieri della tecnica release della danza contemporanea, come Erick Hawkins, Mabel Todd, Frederick Matthias Alexander di cui parleremo.

Infatti grazie agli studi di Feldenkrais, applicati nel suo metodo, ha introdotto l’educazione somatica come strumento in grado di migliorare sia la qualità del corpo che di conseguenza anche della vita. Feldenkrais si pose tante domande, ma soprattutto pose la sua attenzione su mente e corpo. Moshé infatti affermava che secondo lui la mente e il corpo siano una realtà oggettiva, e secondo lui le due parti sono collegate e non possono svolgere tutte le funzioni in modo separato, infatti “un cervello senza corpo non potrebbe pensare” – così scrisse Feldenkrais.

Con il Metodo Feldenkrais affermò che una persona è composta da tre entità, e l’insieme forma l’immagine operativa di un essere umano:

  1. La prima: il sistema nervoso, che rappresenta il nucleo fondamentale (la mente);
  2. La seconda: Il corpo e tutto ciò che ne compone tra cui lo scheletro, le viscere ed i muscoli;
  3. La terza: l’ambiente, che rappresenta lo spazio vitale, la società e la gravitazione.

Da questo formulò le tecniche di auto-riabilitazione o di rieducazione posturale, sviluppando nella persona la consapevolezza della divisione di corpo, mente e ambiente, in grado di aiutare il movimento diventando “senza sforzo“- Effortless, (questo non deve essere frainteso con il “relax”, poiché si tratta invece uno sforzo sano, potente, facile e piacevole, che va ad eliminare le tensioni prediligendo un movimento efficiente), aumentando la sensibilità cinestesica, favorendo così un movimento naturale, alla base del metodo Feldenkrais e del metodo Release per l’appunto.

La Feldenkrais Resources, una delle più antiche organizzazioni di educazione somatica al mondo e l’editore esclusivo dei programmi di Moshé Feldenkrais per il pubblico è ancora oggi attiva, nel Feldenkrais Institute a San Diego, United States.

Gli Esercizi del metodo Feldenkrais

Il Metodo Feldenkrais è composto dai concetti di base sviluppati nel tempo, insegnando alla persona come muoversi senza sforzo (Effortless), aumentando la consapevolezza della divisione di corpo, mente e ambiente, ed infine sviluppando degli esercizi che racchiudono questi concetti, ponendo l’attenzione sul benessere della persona e maggiormente su collo e schiena.

Secondo Feldenkrais il vantaggio di avvicinarsi alla sistema nervoso centrale-mentale e muscolare attraverso il corpo sta nel fatto che l’espressione muscolare è più semplice perché concreta e più facile da localizzare. Per questo dato l’approccio corporeo produce risultati più rapidi e diretti, agendo sulle parti significative del corpo, come gli occhi, il collo, il respiro o il bacino, aiutando la persona anche nei cambiamenti d’umore ed utilizzando soprattutto la respirazione (uno dei concetti fondamentali della danza contemporanea. La teoria di Feldenkrais è che “pensiero, sentimento, percezione e movimento sono strettamente correlati e si influenzano a vicenda”.

Ecco una lista di esercizi tipici del metodo Feldenkrais:

  • La scansione: il primo passo verso l’autoconsapevolezza è quella di imparare a scansionarsi, ossia riconoscere la posizione, il calore o il peso del corpo. Da sdraiato con la schiena sul pavimento infatti, concentrati sulla riduzione della gravità, perciò esamina attentamente dove il tuo corpo si poggia al suolo e dove non, quando il contatto è debole o inesistente, oppure quando il peso del corpo è pienamente a contatto. Riducendo la tensione, secondo i concetti dell’ Effortless, si ottiene una maggiore consapevolezza muscolare;
  • Per collo e spalle: un esercizio rapido e veloce alla portata di tutti, da casa o a lavoro. Seduto su una sedia, con la schiena poggiata allo schienale oppure staccata (purché sia dritta), concentrati sulla testa. Quindi, esegui dei piccoli movimenti, accennando un “si”, dopo aver ripetuto l’azione aggiungi lo sguardo, gli occhi seguiranno l’azione della testa, ampliando così il movimento. Questo esercizio diminuisce la tensione su collo e spalle;
  • Per la schiena: in posizione supina, con le braccia lungo i fianchi e le gambe piegate con la pianta dei piedi ben aderenti la pavimento, scansiona dove il corpo assorbe il peso. Di seguito, esegui dei piccoli movimenti con la testa, non devono essere grandi, quanto invece devono essere trasportati solamente dal peso del capo, poi prova ad effettuare questo movimento “a pendolo” con le ginocchia, dopo aver memorizzato il movimento e aver acquisito consapevolezza delle anche e del bacino, stendi le braccia verso l’alto. Ora, inclina la schiena verso destra e sinistra (immagina di formare una mezzaluna), mantenendo il contatto con il pavimento, anche qui non usare la muscolatura rigida ma solamente la fluidità del corpo che segue la direzione.

L’esercizio dell’orologio pelvico, è il fulcro da cui nascono tutti gli altri esercizi. Seduto a terra immagina di stare al centro del quadrante di un orologio, e le varie sezione del corpo sono i diversi numeri (le 12 sono davanti a te in direzione del pube, le 6 dietro in corrispondenza del coccige, le 3 a destra e le 9 a sinistra), da qui il movimento prende forma e continua la sua esplorazione nel corso degli anni, per un esempio clicca qui. La divisione del corpo attraverso i numeri assomiglia alla teoria di Rudolf Von Laban e i 12 movimenti nella cinesfera.

Studia anche tu la Danza Contemporanea

Ciò che rende un danzatore di danza contemporanea speciale, è la capacità di mettersi in gioco, perché la storia individuale di ogni ballerino e quindi di ogni essere umano, con i propri intrecci, traumi, passioni e delusioni, che lo rendono unico ed irripetibile (proprio nel concetto di qui e ora). Va sottolineato che nonostante ci sia più libertà d’espressione e movimento, un danzatore contemporaneo è a pari merito ad un danzatore classico, poiché come tale si dedica allo studio della tecnica (compresa quella classica ovviamente, essendo la basi di tutto), cercando però di dare valore anche al percorso interiore.

Per questo è importante rivolgersi ad insegnanti esperti della danza contemporanea, che ti aiuteranno a crescere sia come danzatore che come umano, studiando la tecnica e trovando momenti di completa libertà artistica, grazie alla guida di un tutor che ti aiuterà tutto il tempo. Inizia oggi, inizia da te!

Curiosità: Feldenkrais Quotes and Books

Moshé Feldenkrais Books

  • Nel 1949 pubblicò il suo primo libro, che gettò le basi del metodo Feldenkrais, dal titolo “Body and Mature Behavior” che affronta la scienza dietro l’autocomprensione, tra cui tutto lo studio sulla divisione del corpo in tre sezioni, e l’importanza di mente-corpo. Il sottotitolo del libro è “A Study of Gravitation, Sex, Anxiety, and Learning” poiché Feldenkrais lega insieme queste quattro idee apparentemente disparate, tentando di rispondere alla domanda su cosa sia un essere umano “maturo”;
  • Awareness Throught Movement“, questo libro spiega le idee base del metodo Feldenkrais, ci sono comprese anche dodici lezioni progettate per capire i macro argomenti della tecnica tra cui “Che cos’è una buona postura” e “L’orologio pelvico”;
  • A Life in Movement“, scritto da Mark Reese, è una biografia di Moshé Feldenkrais (suo maestro) e ripercorre le sue straordinarie avventure ed esplorazioni. Questo libro intreccia la vita al lavoro, ed è adatto per tutti coloro che vogliono conoscere a pieno il pensiero e la metodologia Feldenkrais.

Moshé Feldenkrais Quotes

“Quando la consapevolezza riesce ad essere in accordo con il sentimento, con i sensi, con il movimento e con il pensiero, l’uomo può fare scoperte, inventare, creare, innovare e conoscere”.

“Ciò che mi interessa non sono corpi flessibili, ma menti flessibili. Ciò che mi interessa è riportare a ciascuna persona la propria dignità”.

Quali sono i pionieri della danza contemporanea?

Ecco una lista dei fondatori della danza contemporanea, dai primi ai successori nei diversi stili, metodi e concetti:

*Le immagini presenti nel seguente articolo derivano da una rielaborazione del contenuto proveniente dalle fonti citate nella descrizione.

Trisha Brown: Vita e Danza, Set and Reset, Coreografie e Video

Trisha Brown, ricercatrice appassionata della danza, coreografa e ballerina americana. Fondatrice della Trisha Brown Dance Company e cofondatrice della Judson Dance Theater. Scopri la sua tecnica in Set and Reset e le altre famose Coreografie, i Video.

Sommario:

  1. Trisha Brown Biografia: la sua Vita con la Danza
  2. Trisha Brown Dance Company, le Coreografie
  3. Set and Reset, il capolavoro di Trisha Brown
  4. Scegli la Danza Contemporanea
  5. Video della Trisha Brown Dance Company
  6. Quali sono i pionieri della danza contemporanea?

Trisha Brown Biografia: la sua Vita con la Danza

Trisha Brown (photo credit: wikipedia.org*)

Trisha Brown è nata nel 1936 ad Aberdeen, a Washington. All’età di 22 anni circa, nel 1958 prese la laurea presso il college privato, Mills College, nello studio di arti e scienze liberali, tra cui le arti del Trivio (grammatica, retorica, dialettica) e del Quadrivio (aritmetica, geometria, astronomia, musica). Vicino agli studi universitari, Trisha Brown durante la pausa estiva studiò come danzatrice insieme ai pionieri della danza contemporanea, tra cui José Limòn e Merce Cunningham ed il pianista Louis Horst, all’American Dance Festival, poi tenuto al Connecticut College.

Nel 1960 Brown partecipò ad un workshop sperimentale dedicato all’improvvisazione presso lo studio di Anna Halprin in California, e successivamente, dopo aver riscontrato in lei un grande talento, le chiesero di trasferirsi a New York per prendere parte ad un corso nello studio di Merce Cunningham, basato sul concetto di casualità del compositore John Cage.

Trasferitasi a New York, continuò la sua formazione come danzatrice con Anna Halprin e di seguito, nel 1962, diventò un membro fondatore del Judson Dance Theater, ovvero un collettivo di ballerini, compositori e artisti visivi che si esibivano alla Judson Memorial Church nel Greenwich Village, a Manhattan tra gli anni del 1962 e il 1964. Gli artisti coinvolti basavano la propria danza su ricerche sperimentali che coinvolgevano elementi naturali poiché rifiutavano i confini della teoria della danza contemporanea, inventando invece nuovi spunti per la danza postmoderna.

Le sue sperimentazioni destarono clamore, come quando alla fine degli anni sessanta decise di scalare i grattacieli newyorkesi, con corde e imbracature specifiche per dare modo ai suoi danzatori di sfidare davvero la forza di gravità, così i ballerini si cimentarono in camminate sui muri, slanci e cadute, sperimentando momenti di dinamica e di stabilità. Dopo aver esplorato i concetti della gravità, Trisha Brown creò due coreografie ovvero Walking on the Wall (1971) e Roof Piece (1971), progettati ed eseguiti dai danzatori in luoghi specifici. Nel 2011 Roof Piece venne riprodotto all’High Line di New York, per vedere il video clicca qui.

La morte di Trisha Brown fu a marzo 2017 in Texas, dopo una lunga malattia e dopo la morte del marito e artista Burt Barr l’anno prima. A mantenere vivo il ricordo della talentuosa danzatrice e coreografa americana ci sono il figlio, con la moglie e i quattro nipoti, inoltre il fratello e la sorella Brrown. Inoltre Trisha Brown è ricordata per i suoi innumerevoli e splendidi disegni, rappresentati in alcune mostre d’arte contemporanea.

Trisha Brown Dance Company, le Coreografie

Dopo l’esperienza di coreografa nel Judson Dance Theater, nel 1970 Trisha Brown decise di fondare il suo collettivo di danzatori selezionati, ovvero la Trisha Brown Dance Company, con la quale creò diverse coreografie.

Tra le più importanti ricordiamo Accumulation (1971), un ciclo stilistico creato con l’ossessione della matematica aggiunta ad un pizzico d’ironia, bandendo il virtuosismo e le composizioni musicali che inducono il movimento, e venne eseguito in diversi posti, tra cui maggiormente in spazi pubblici, anche sull’acqua con i ballerini che galleggiavano sulle zattere. Come abbiamo già visto la coreografia Walking on the Wall che coinvolse ballerini con imbracature che si muovevano lungo il muro, e Roof Piece danzato su 12 diversi tetti a SoHo (New York City), la particolarità di questa coreografia (oltre il fato di essere danzato su di un tetto), è che ogni ballerino era in grado di trasmettere il proprio movimento al compagno più vicino, diventando una catena ininterrotta di corpi in movimento.

Con l’assolo Accumulation with Talking plus Watermotor del 1978, Trisha Brown dimostrò di avere uno stile versatile, combinando movimenti semplici e complicati, talvolta ironici e poi sensibili. Questo sviluppò nello spettatore una sensibilità intellettuale che ha sfidato la mentalità tradizionale sia del balletto classico che della modern dance di quel periodo.

Nonostante gli ideali della danza di Trisha Brown, andavano contro gli stereotipi della danza tradizionale e l’utilizzo didascalico della musica, con il passaggio alla scena teatrale la sua danza cominciò ad intrecciare molteplici collaborazioni artistiche, alla fine anche musicali, come ad esempio in Glacial Decoy, Lateral Pass e Son of Gone Fishin’, con scene e costumi di Robert Rauschenberg.

A differenza di Merce Cunningham e John Cage, che lavorarono separatamente ai progetti lasciando allo spettatore il compito di mettere insieme gli elementi, Brown e i suoi collaboratori lavorarono per una visione condivisa, a partire dal set, i costumi, la scenografia, la composizione musicale e gli scultori, non tralasciando ovviamente il ruolo importante del danzatore (e della coreografa!). Dopo altre innumerevoli opere presentate nel mondo, Trisha Brown compose la sua ultima coreografia nel 2011.

Set and Reset, il capolavoro di Trisha Brown

Set and Reset è considerato il capolavoro di Trisha Brown, coreografato e portato in scena nel 1983. Trisha in Dance and Art in Dialogue scrisse ed affermò che davanti alla creazione di questo nuovo pezzo, l’unica cosa certa era Laurie Anderson che avrebbe composto la musica e che Trisha avrebbe inserito una versione solista di Walking on the Wall.

Così cominciò la sua esplorazione di Set and Reset, una coreografia di ventiquattro minuti che coinvolge otto danzatori, talvolta anche sei o sette. La sua illuminazione fu una rivelazione dal costumista Robert Rauschenberg che un giorno le confidò di vedere in sogno “delle creature fluorescenti e luminose che si agitano sul bordo di pozze d’acqua“, e così Trisha Brown cominciò ad immaginare queste creature dal vivo e si convinse di poter esplorare quei famosi bordi o margini, che spesso evitiamo, ma che sono comunque spazi vivibili e danzabili.

Trisha Brown focalizzò la sua attenzione sulle trasparenze, gli slittamenti e l’apparire e scomparire delle figure, Rauschenberg creò con dei tendaggi raccolti dalle quinte due figure piramidali e una rettangolare (notiamo la sua fissazione per la matematica/geometria), e sui lati delle tende proiettò immagini in bianco e nero che ritraevano tratti urbani o scene dei telegiornali, per includere anche il mondo esterno in palcoscenico. I costumi bianchi dalla stoffa sottile, assomigliano a pellicole e su di esse ci sono stampate immagini indefinite.

Come affermato da Trisha Brown, nella prima parte di Set and Reset ritroviamo una rivisitazione della coreografia Walking on the Wall, questa volta anziché fare uso di imbracature e corde, una danzatrice è sorretta dalle braccia forti di tre ballerini e cammina sul fondo della scena, in perpendicolare rispetto al pubblico. Un effetto che lascia senza parole, con l’aggiunta di voci confuse, rumori e scritte di Broadway che riportano ai grattacieli newyorkesi.

Scegli la Danza Contemporanea

Se è la prima volta che ti affacci al mondo della danza, sicuramente ti troverai davanti ad una scelta. Cosa preferisti? Una danza che ti insegni passi e tecnica senza coinvolgimenti emotivi o una danza che ti insegni a vivere senza ossessioni e paure? La danza contemporanea, è completa di tecnica ed espressione e con essa potrai sentirti unica/o e speciale, comincerai a credere in te stesso/a nelle tue potenzialità migliorando i tuoi “punti deboli”, non avrai giudizio durante la tua ricerca introspettiva e imparerai che gli impulsi che ti arrivano dal cuore e dal cervello, possono diventare una cosa sola.

Cosa c’è di più bello di sentirsi in pace con sé stessi? E’ arrivato il momento di dedicarti a te!

Video della Trisha Brown Dance Company

Set and Reset Trisha Brown – Video
Trisha Brown Accumulation – Video
Glacial Decoy di Trisha Brown – Video

Quali sono i pionieri della danza contemporanea?

Ecco una lista dei fondatori della danza contemporanea, dai primi ai successori nei diversi stili, metodi e concetti:

*Le immagini presenti nel seguente articolo derivano da una rielaborazione del contenuto proveniente dalle fonti citate nella descrizione.

Alvin Ailey: American Dance Theater, Biografia, Revelations. Video

Alvin Ailey, portatore della danza di colore contemporanea nel mondo, fonda l’Alvin Ailey American Dance Theater (AAADT) nel 1958 e raggiunge palchi in tutto il mondo. Scopri la Biografia, l’analisi su Relevation divisa in tre parti, una delle sue opere più famose, i Video.

Sommario:

  1. Alvin Ailey Biography
  2. Alvin Ailey American Dance Theater (AAADT), cos’è?
  3. Revelations di Alvin Ailey
  4. Migliora il tuo stile di Danza Contemporanea
  5. Alvin Ailey Video
  6. Quali sono i pionieri della danza contemporanea?

Alvin Ailey Biography

Alvin Ailey Biography (photo credit: wikipedia.org*)

Alvin Ailey è nato in Texas nel 1931, durante il periodo della Grande Depressione (detta anche Crollo di Wall Street), una grave crisi economica e finanziaria che sconvolse l’economia mondiale, con forti ripercussioni all’interno della società. Contemporaneamente ci fu un’ondata discriminatoria nei confronti della popolazione di colore, ed è proprio per questo che Ailey nella sua giovinezza gli è stato impedito di interagire con gli altri.

Non trascorse un infanzia e un adolescenza felice, il padre lo abbandonò all’età di tre mesi e Alvin Ailey insieme alla madre si spostarono di città in città per trovare lavoro e mantenersi, come nei campi di cotone o come domestica nella casa dei bianchi. Ailey trovò come via di fuga la chiesa, uscendo di nascosto la notte per guardare persone adulte ballare e poi appuntando tutto sul suo diario. In cerca di maggiori prospettive di lavoro, partirono per Los Angeles nel 1941 e circa un anno dopo Alvin Ailey si iscrisse alla George Washington Carver Junior High School e si diplomò alla Thomas Jefferson High School.

Il primo approccio con la danza fu nel 1946, quando vide la Katherine Dunham Dance Company e il Ballet Russe de Monte Carlo esibirsi al Los Angeles Philharmonic Auditorium, rimase ammaliato da tanto splendore, ma non continuò la sua curiosità. Fino a che nel 1949, la sua compagna di classe e amica Carmen De Lavallade lo trascinò nello studio di Lester Horton su Melrose Avenue. Da lì il suo amore per la danza prese forma, cominciò a studiare diversi stili e tecniche di danza, dal balletto classico agli studi dei movimenti ispirati dai nativi americani, fino alla tecnica della modern contemporary dance di Horton.

Horton fu il suo primo mentore, e Ailey si unì alla sua compagnia nel 1953, con il debutto in Revue Le Bal Caribe. Nello stesso anno Horton morì improvvisamente per un attacco di cuore, e poiché nessuno era disposto a prendersi delle responsabilità, Ailey assunse il ruolo di direttore artistico e coreografo.

Alvin Ailey American Dance Theater (AAADT), cos’è?

La storia dell’Alvin Ailey American Dance Theatre, inizia nel 1958. Fondata e diretta da Alvin Ailey, nasce dalla necessità di onorare la cultura nera attraverso la danza. La compagnia ha debuttato con il primo capolavoro di Ailey, ovvero Blues Suite, al 92nd Street Y nell’Upper East Side di Manhattan a New York, una coreografia eseguita da uomini e donne che saltellavano e facevano baldoria, sulla base di musica blues.

Due anni dopo presentò nello stesso posto, l’anteprima del suo lavoro più popolare ed acclamato dalla critica, Revelations, dove Alvin Ailey ha preso spunto dai suoi “ricordi di sangue“, la sua terra d’origine nel Texas, circondato da persone di colore, di chiesa e amanti del blues. Dopo questa strabiliante performance e il loro successo, la compagnia di Alvin Ailey lottò per avere il primato nelle prenotazioni nei teatri.

Nel 1962 il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti sponsorizzò il primo tour internazionale dell’Alvin Ailey American Dance Theater (AAADT), che ha viaggiato attraverso l’Asia, poi in Senegal e in Africa orientale e occidentale, mentre furono poche le prenotazioni in America. Nello stesso anno la compagnia fu invitata ad essere residente alla Brooklyn Academy of Music, ma pochi anni dopo si sciolse questa collaborazione e Ailey lottò con il Dipartimento degli USA per sponsorizzare altre date, ma loro decisero di pubblicizzarla con l’etichetta di una compagnia “etnica”, non valorizzando la cosa più importante, ovvero quella di essere una compagnia di danza moderna (contemporanea) in continuo sviluppo.

Ancora una volta Ailey deve lottare per i propri diritti, non venne capito e questo portò anche la sua compagnia sotto accuse, tanto che vennero controllati dall’FBI minacciando Ailey di mandare in rovina la compagnia se avesse mostrato ancora segni di comportamento effeminato o omosessuale durante il tour. Nel 1970, dopo un tour in Russia annunciò la chiusura dell’azienda, questo portò il Dipartimento degli USA a farsi sentire, e sponsorizzò un nuovo tour dell’AAADT in Nord Africa, poi ritornò in Russia e le loro esibizioni vennero trasmesse dalla televisione di Mosca con 22 milioni di telespettatori.

Dopo tredici anni di storia, esibizioni e delusioni, l’Alvin Ailey American Dance Theatre divenne un successo monumentale, e nell’agosto 1972 la compagnia cambiò il proprio nome in Alvin Ailey City Center Dance Theatre e divenne una compagnia residente del New York City Center.

“The black pieces we do that come from blues, spirituals and gospels are part of what I am. They are as honest and truthful as we can make them. I’m interested in putting something on stage that will have a very wide appeal without being condescending; that will reach an audience and make it part of the dance; that will get everybody into the theater. If it’s art and entertainment—thank God, that’s what I want to be.”

Alvin Ailey Quotes

Con questa citazione di Alvin Ailey, ricordiamo la sua risposta nei confronti delle innumerevoli critiche rivolte a lui e alla sua compagnia., oggetto di continue discussioni per i suoi riferimenti all’esperienza nera americana, e spiega (nella citazione), come le sue opere siano oneste e sincere. Alvin Ailey è interessato a mettere in scena una danza che rende il pubblico parte integrante, cercando di superare questi stereotipi della società come il colore della pelle, l’orientamento sessuale, perché afferma che quando si tratta di danza a teatro si parla d’arte, non del resto.

Alvin Ailey ha coreografato più di 100 opere per i suoi ballerini, attingendo da altri coreografi (e coreografando anche per altre compagnie) e celebrando la cultura afroamericana, dando spazio ai ballerini neri di portare avanti la sua voce. Nel 1965 infatti, Alvin Ailey trovò la sua musa ispiratrice, la ballerina Judith Jamison, che eseguì per lui una coreografia dal nome Cry, che ritraeva e ricordava la figura della madre di Ailey, come dedica per tutte le altre donne nere del mondo. Fu proprio lei a prendere le redini come direttrice artistica della compagnia dopo la morte di Ailey.

Adesso l’Alvin Ailey Studios è composto da una compagnia di 32 ballerini, guidati dai direttori artistici Robert Battle e Masazumi Chaya.

Alvin Ailey Studios a New York (photo credit: wikipedia.org*)

Revelations di Alvin Ailey

Revelations è la coreografia più nota di Alvin Ailey, se non il suo capolavoro di danza contemporanea.

La scena è ambientata su musica spiritual, gospel e blues e influenzata dall’educazione cristiana di Alvin Ailey, ricordiamo che da piccolo andava sempre nella chiesa di nascosto a guardare gli adulti danzare, in quest’opera infatti, presenta sia la sua visione dell’esperienza storica afroamericana della sua terra che una prospettiva ispirata alla chiesa. Revelations è divisa in tre parti, vediamole nel dettaglio:

  1. Pilgrim of Sorrow: dalla traduzione letterale “pellegrini del dolore“, la scena è dominata dal marrone dei costumi in trasposizione con le terre di dolore che furono per gli schiavi africani. I movimenti dei danzatori sono tentativi di risollevarsi dalla terra, e si aggiungono rappresentazioni del sorgere, infatti la coreografia contiene molti movimenti di braccia che si allungano, o persone stesse che si elevano dal suolo verso l’alto. Ailey in questa sezione utilizza la tecnica della contrazione (presi dal contraction di Martha Graham), proprio per esaltare la forza che dovevano esercitare gli schiavi per essere finalmente liberi, nonostante poi non fosse abbastanza e si ritrovano di nuovo al pavimento, cadendo in ginocchio. Nella sezione del passo a due risuona il brano “Fix me Jesus“, a dimostrazione del fatto che i ballerini chiedevano aiuto e pietà, come i “pellegrini del dolore”;
  2. Take me to the Water: la seconda parte è caratterizzata da un gruppo di ballerini vestiti di bianco, simboleggiando la purezza, il paradiso e l’illuminazione. La traduzione “Portami fino al fiume“, rappresenta sia il piano di fuga attraverso il fiume degli schiavi, sia prende un senso più spirituale. Ecco perché il colore bianco e l’utilizzo di oggetti battesimali (come il ramo d’albero e un telo bianco), in segno di purificazione. Sulle note di “Wade in the Water“, un danzatore porta un grande ombrello (bianco) che simboleggia l’acqua e il battesimo, pronto a battezzare in scena una giovane coppia in un fiume, quest’ultimo rappresentato da metri di ondeggiante seta blu tesa sul palco. Il testo, gli oggetti di scena e i movimenti fluidi, rotolanti delle braccia e del corpo, aggiungono importanza all’acqua e aiutano il pubblico ad entrare in contatto con questa danza, elemento significativo oltre alla ricerca continua della gioia e della liberazione;
  3. Move, Members, Move: ecco la sezione più energica e positiva, “Avanti, fedeli, avanti“, rappresenta la celebrazione della chiesa e della gente, il tutto enfatizzato dal potere liberatorio della musica gospel del 20′ secolo. Sulla musica di “Rocka My Soul in the Bosom of Abraham” prendono parte della scena diciotto ballerini vestiti di giallo, colore che trasmette vitalità e rappresentano i raggi solari, creando giochi di luce che bagnano tutto il palco. Ailey aggiunse oggetti di scena come ventagli e cappelli, usati per celebrare il servizio in chiesa. I movimenti nell’ultima parte sono principalmente in verticale, non utilizza il pavimento come nella prima parte, e sono presenti salti e sospensioni in aria.

Migliora il tuo Stile di Danza Contemporanea

Ciò che rende un danzatore di danza contemporanea speciale, è la capacità di mettersi in gioco, perché la storia individuale di ogni ballerino e quindi di ogni essere umano, con i propri intrecci, traumi, passioni e delusioni, che lo rendono unico ed irripetibile (proprio nel concetto di qui e ora). Va sottolineato che nonostante ci sia più libertà d’espressione e movimento, un danzatore contemporaneo è a pari merito ad un danzatore classico, poiché come tale si dedica allo studio della tecnica (compresa quella classica ovviamente, essendo la basi di tutto), cercando però di dare valore anche al percorso interiore.

Per questo è importante rivolgersi ad insegnanti esperti della danza contemporanea, che ti aiuteranno a crescere sia come danzatore che come umano, studiando la tecnica e trovando momenti di completa libertà artistica, grazie alla guida di un tutor che ti aiuterà tutto il tempo. Inizia oggi, inizia da te!

Alvin Ailey Video

Revelations Video – Alvin Ailey American Dance Theater
Alvin Ailey American Dance Theater- Ounce of Faith
Blues Suite Video – Alvin Ailey

Quali sono i pionieri della danza contemporanea?

Ecco una lista dei fondatori della danza contemporanea, dai primi ai successori nei diversi stili, metodi e concetti:

*Le immagini presenti nel seguente articolo derivano da una rielaborazione del contenuto proveniente dalle fonti citate nella descrizione.