Merce Cunningham: Tecnica, Citazioni e Biografia, Contributo

Merce Cunningham, ballerino e coreografo, contribuì alla danza contemporanea ponendo le basi del post modern dance per più di 50 anni. Scopri la sua rivoluzione nei confronti del rapporto danza-musica, la sua tecnica e il software Liteform.

Sommario:

Merce Cunningham biografia: una vita dedicata alla danza

Merce Cunningham (photo credit: theguardian.com*)

Merce Cunningham nacque a Centralia (Washington) nel 1919. Dedicatosi fin da ragazzo, (dall’età di 12 anni) allo studio della danza nel 1937 entrò alla Cornish School di Seattle per studiare danza moderna, in particolare tecnica Graham con Bonnie Bird. 

Le sue opere sono considerate rivoluzionarie, grazie all’intreccio di collaborazioni con nuovi artisti tra cui musicisti, grafici e lo stilista Rei Kawakubo, da Robert Rauschenberg a Andy Warhol, da Jasper Johns a Marcel Duchamp. Questo ha creato un profondo impatto sull’arte d’avanguardia oltre al mondo della danza, per questo Merce Cunningham può essere considerato uno dei padri della danza contemporanea (molti infatti affermano che “Merce Cunningham is the father of contemporary dance“).

Dal 1986, Cunningham è diventato il famoso pioniere dell’uso del software Liteforms. Divenne il primo programma dove un computer poteva generare in autonomia diverse possibilità di movimento che andavano oltre l’immaginazione e la creazione umana. L’utilizzo di un sistema elettronico dava a Cunningham l’idea che potesse aiutarlo a scoprire nuovi movimenti per le sue coreografie, e la tecnologia divenne uno strumento fondamentale per la sua visione artistica.

Oltre che uno strumento di invenzione, Liteforms permetteva a Cunningham, come insegnante, di trasmettere ai suoi ballerini non solo il senso visivo del movimento, ma i processi che stanno dietro ad esso. Anche con l’avanzare dell’età le restrizioni fisiche, sembra che la tecnologia lo abbia aiutato dandogli una sorta di corpo alternativo con cui continuare a sentire ed esplorare il movimento.

Prima di lasciarci, nell’aprile 2009 a New York, ha continuato a guidare la sua compagnia presentando un nuovo lavoro, Quasi novanta (Nearly Ninety) in occasione del suo 90° compleanno. Se vuoi approfondire ecco un documentario completo di Merce Cunningham (Merce Cunningham documentary).

Merce Cunningham e il suo contributo alla danza: la tecnica

La tecnica di Merce Cunningham (c.d. technique), introdusse l’idea di una danza plastica che deve avvenire nel “qui e ora”. Questo fu il suo grande contributo alla danza e le sue opere non avevano nulla a che fare con le storie raccontate ad esempio da Martha Graham, voleva mostrare un’arte priva di costrizioni narrative ed imitative che da sempre ne avevano condizionato l’espressività, allontanandosi da storie e dall’esplorazione di stati psicologici.

Se potessimo fare un paragone della tecnica di Merce Cunningham con l’arte, sarebbe sicuramente il cubismo, poiché l’astrazione è una costante visibile in ogni sua opera dando molta importanza alla plasticità del movimento e alle immagini geometriche che il corpo riesce a creare.

Nel concreto la sua tecnica ha inoltre approfondito il concetto di movimento nello spazio e nel tempo. Quindi, basandosi sull’idea di astrazione, il danzatore doveva essere in grado di riempire con il proprio corpo tutto lo spazio a disposizione. Il tempo non è stabilito, poiché ricordiamo che Cunningham introdusse la novità in cui la musica non detta l’azione, ma sono le linee che il corpo riesce a creare dando la giusta melodia.

Cosa intendeva Merce Cunningham con la definizione di una linea che si proietta nello spazio?  

Esattamente quanto detto finora, il corpo per Merce è una linea ben definita che traccia e lascia il segno nello spazio. Alla mente può ricordare i quadri del famoso artista Jackson Pollock, dove ogni movimento dà una nuova forma e colore alla tela, così come può su un palco o0sservando una coreografia di Cunningham.

Infine, il famoso ballerino statunitense introdusse all’interno delle sue creazioni l’utilizzo delle camminate, che riuscivano ad avere un ruolo fondamentale riempiendo tutta la scena. Penserai, cosa ci vuole?

Non è proprio così, per un danzatore è la cosa più difficile da fare, perché puoi chiedergli di saltare e girare senza problemi, ma la semplice azione del camminare diventerà impossibile. Tradizionalmente si traduce in un movimento lirico enfatizzato dal passo, dall’uso delle braccia e talvolta dell’espressione facciale. Merce Cunningham invece decise di rompere quest’idea, introducendo per gli artisti in scena i cambi di direzione continui e repentini, che all’occhio dello spettatore sembrano casuali e fuori controllo.

Approfondimento: la difficoltà dell’esecuzione della tecnica Cunningham

Da un punto di vista del danzatore la plasticità dei movimenti, la proiezione delle linee nello spazio e le camminate comportano uno sforzo dei muscoli di tutto il corpo, nonché un lavoro aerobico e lattacido. Da non sottovalutare inoltre è la coordinazione, soprattutto del busto e delle braccia nei movimenti di curve e spirali (curate a fondo già da Martha Graham). Le gambe lavorano, invece in modo pliometrico e nel mantenere le perfette linee impostate dalla tecnica classica.       

Dai un’occhiata ad una serie di esercizi della Merce Cunningham technique.

L’influenza di Martha Graham e la fondazione della Merce Cunningham Dance Company

Merce Cunningham Dance Company (photo credit: continiarte.com*)

Merce Cunningham ebbe un ruolo molto importante per Martha Graham poiché a partire dal 1938, trasferendosi a New York, seguì la sua danza e divenne il solista delle sue coreografie per sei anni; la Martha Graham Dance Company si arricchì così con l’aggiunta di Cunningham ed Erick Hawkins introducendo la figura maschile nelle sue coreografie.

Per Cunningham, Martha Graham fu inoltre una grande musa della danza, una robusta fonte d’ispirazione con la quale collaborò per diversi anni fino alla successiva rottura dei rapporti diventando rivali. I due giovani artisti condividevano la scelta della danza come professione e la dedizione alla coreografia, così forti da spingere anche Cunningham a creare una propria tecnica precisa e codificata, lasciando la compagnia di Martha e dando vita alla Merce Cunningham Dance Company nel 1953 .

Infine, grazie alle sue svariate collaborazioni non solo nell’ambito della danza ma anche con musicisti, stilisti e artisti di vario genere, riuscì a creare spettacoli innovativi, coreografando 200 opere per la sua compagnia.

Il rapporto tra Merce Cunningham e John Cage: tra danza, musica e amore

Merce Cunningham e John Cage (photo credit: campadidanza.it*)

Nel 1944, Root of an Unfocus rappresenta la prima coreografia da solista di Merce Cunningham su musiche di John Cage. Con quest’opera venne introdotta per la prima volta l’idea che la musica e la danza possono essere separate e ricongiunte in determinati punti della struttura (coreografia). Questa innovazione artistica dei due maestri ha permesso ai due artisti di lavorare separatamente:

  • Cage non doveva seguire i tempi della partitura coreografica, se non in alcuni punti strutturali d’incontro;
  • Cunningham era libero di variare le velocità e gli accenti delle frasi nei movimenti, senza fare riferimento al ritmo musicale.

Nel 1947, The Seasons è stata la coreografia di Merce Cunnigham che ha segnato un punto importante della sua storia, sempre sulle musiche di John Cage. La danza e la musica iniziavano a essere indipendenti l’una dall’altra, ma condividono sempre lo stesso spazio. Inoltre, per sviluppare quest’ idea artistica al massimo, Cunningham decise di sperimentare coreografie senza musica, nel silenzio totale.

Nel 1944 il compositore John Cage divenne il suo partner sentimentale per tutto il resto della sua vita e collaboratore frequente, fino alla morte di Cage nel 1992.

Merce Cunningham: Chance Dance (Suite by Chance) e il concetto di casualità

Il caso divenne un importante elemento della macchina artistica di Merce Cunningham. Decise di localizzare la scena e l’attenzione del pubblico non solo al centro del palco (com’è abitudine vedere), ma in diversi punti dello spazio, nessuno gerarchicamente più importante.

“È la possibilità di assecondare un’energia che governa il lavoro.”

Suite by chance, 1953; Suite for five, 1956 – Merce Cunningham quotes

Con lo studio degli esagrammi dell’IChing, Cunningham insieme a Cage iniziarono ad organizzare il “caso” secondo un sistema di combinazioni numeriche:

  1. Per John decidevano al suo posto quali note musicali suonare e la loro durata;
  2. Per Merce invece l’uso del “caso” decideva il susseguirsi delle frasi coreografiche, quanti ballerini coinvolgere in ogni sequenza e quando uscire di scena.

Come per la musica anche le strutture scenografiche seguivano un principio di indipendenza, poiché i costumi erano consegnati il giorno prima dello spettacolo, in maniera appunto casuale. Ecco un piccolo estratto di Merce Cunningham Dance Company at BAM: Second Hand.

In Field Dances (1963) Cunningham sperimentò invece, il concetto di dare “più libertà al ballerino”. Ad ognuno di loro veniva fornita una sequenza di movimenti che potevano essere eseguiti a piacere ed in maniera casuale nei diversi punti dello spazio, tra cui anche l’uscita di scena o dare le spalle al pubblico.

Canfield (1969) è stata una coreografia creata usando il solo elemento delle carte da gioco ispirandosi al famoso “solitario”. Il processo di casualità determinava la sequenza dei passi, assegnando una parola precisa che indicava un movimento particolare a ciascuna carta del mazzo, i semi rossi e neri indicavano rispettivamente la tempistica dell’azione, se veloce o lenta. Questo processo portò alla costruzione di una frase o più coreografica.

Biped, la tecnologia che incontra la danza

Biped (photo credit: conectedance.com*)

“La danza è di origine divina e cercare di esprimerla è impossibile: non farà altro che sfuggirvi. Ma questa origine apparirà, se la consacreremo nella nostra vita per amore della sua natura e della disciplina che essa impone.”

Merce Cunningham quotes

Biped, creata nel 1999sulla musica di Bryars, segna l’inizio della collaborazione di Cunningham con un nuovo compositore dopo la morte di John Cage. L’introduzione della tecnologia nella danza viene confermata da quest’opera e dalla sua grandiosità, dando vita alla prima danza virtuale che usa in primo piano corpi computerizzati proiettati su uno schermo invisibile. Successivamente questi si mescolano ai corpi umani sul palcoscenico, unendo così movimento corporeo movimento digitale.

I corpi dei danzatori si rimettono così in un corpo tecnologico immateriale, il quale li trasforma in bande, punti e pixel che si proiettano nello spazio; le linee plastiche sembrano mutare in forme di complessità crescente, quelli più forti che sostengono quelle più deboli, provando a camminare da bipedi. I danzatori appaiono e scompaiono dalla scena, come volessero lacerare delle pareti immaginarie.

La musica e i movimenti coreografici sia digitali che umani, mantengono l’idea rivoluzionaria di Cunningham e Cage, non seguono infatti lo stesso ritmo. La qualità del movimento coreografico è indiscutibile veicolo d’espressione e sfugge da ogni pensiero psicologico.

Per vedere un’estratto della coreografia Biped, clicca qui.

Quali sono i pionieri della danza contemporanea?

Ecco una lista dei fondatori della danza contemporanea, dai primi ai successori nei diversi stili, metodi e concetti:

*Le immagini presenti nel seguente articolo derivano da una rielaborazione del contenuto proveniente dalle fonti citate nella descrizione

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