Storia

Rudolf Von Laban: Biografia e Tecnica, Labanotation e Movement Analysis, Citazioni

Rudolf Von Laban è considerato come il padre fondatore della danza contemporanea ed il primo teorico della danza. Scopri la sua Biografia e lo studio della danza applicata alla cinesfera e l’icosaedro, le leggi annotate nel Labanotation e il Laban Movement Analysis.

Sommario:

Rudolf Von Laban: Biografia

Rudolf Von Laban (photo credit: wikipedia.org*)

Iniziamo dalla biografia (biography) di Rudolf Von Laban (o Rudolf Laban) che nasce nella capitale della Slovacchia, a Bratislava. nel 1879. La sua infanzia caratterizzata da numerosi spostamenti, gli permise di crescere con un ampio orizzonte culturale e sociale, avendo subito le culture dei diversi posti visitati per l’Europa, tra i quali Bosnia e Erzegovina, Austria, Francia e Ungheria. Rifiutata la carriera militare avviata dal padre, decise di studiare pittura e architettura a Parigi, ma ben presto spostò i suoi interessi verso il teatro.

Nel 1913, sul Monte Verità nei pressi di Ascona (Svizzera), Rudolf Laban formò una casa di cura e comunità di giovani (non per forza danzatori) con i quali esercitava la Labensreform ovvero tradotto dal tedesco “riforma della vita” (form of life) che in quegli anni era molto diffusa nei paesi del centro Europa. Si trattava di un nuovo stile di vita indifferente alle convenzioni sociali, che promuoveva il ritorno alla natura, il nudismo, il vegetarianismo, lo spiritualismo, il pacifismo. Tra questi era consigliato anche praticare sport e danza, completamente nudi, così da ritrovare la naturalezza e libertà della vita.

Laban per promuovere questa riforma, durante il periodo in comunità si concentrò sul movimento e da qui diede il via alla danza libera, ossia liberata sia dalle costrizioni sociali che dalle rigidità del balletto classico e dai legami con la musica.

Dal 1910 invece, raccolse alcuni danzatori dalla comunità, tra i quali Mary Wigman, con i quali fondò delle scuole di danza, in totale venticinque sedi diverse, inizialmente a Stoccarda, poi ad Amburgo e in altre città della Germania. Nel 1928 teorizzò e inventò un sistema di notazione del movimento, a cui ha dato i nome di Kinetographie Laban, ancora oggi in uso come Labanotation (notazione Laban).

La Tecnica Laban e il Movement Analysis

Laban è considerato il padre fondatore della danza contemporanea, oltre che ad essere il primo teorico della danza. Infatti grazie alle sue analisi sul movimento e all’inserimento della scienza nella danza, con il Labanotation, ha posto le basi per uno sviluppo d’arte coreica libera dai condizionamenti del balletto classico, valorizzando invece, attraverso la danza libera, la creatività di ogni individuo.

Inoltre con i primi accenni di danzaterapia, ha messo in luce le potenzialità educative che la danza può avere nei confronti di un bambino, ragazzo o adulto che si affaccia a quest’arte per la prima volta, poiché ricordiamolo, la danza è una disciplina ma anche una maestra di vita.

Nell’analisi del movimento di Rudolf Laban (Laban Movement Analysis – LMA), considerava come parametri fondamentali della ricerca: il peso, lo spazio, il flusso ed il tempo. Infatti sosteneva che è un fatto meccanico che il peso del corpo, in ogni singola parte, possa essere sollevato e trasportato in una direzione nello spazio, con un certo lasso di tempo e in una determinata velocità.

Per questo è considerato il primo teorico della danza, poiché basava le sue spiegazioni del movimento sulle leggi fisiche, tra cui quella della gravità, dove afferma che lo scheletro nel suo peso non è altro che un sistema di leve, che attivate da nervi e muscoli si muovono nelle direzioni dello spazio, controllato dai centri nervosi che reagiscono agli stimoli interni ed esterni. Inoltre i movimenti occupano un determinato tempo che può essere calcolato con esattezza, azionando così il flusso d’energia prodotto da un processo di combustione interno al corpo.

Nonostante però la sua danza viene considerata teorica, ovvero basata su leggi fisiche e concettuali, la sua danza mette in luce la libertà d’espressione e movimento. Infatti, Rudolf Laban, a differenza dei suoi colleghi innovatori della modern contemporary dance come Martha Graham, Isadora Duncan e così via, che stravolgono il balletto classico, non solo non rigettò la tradizione classica ma la assunse nella sua teoria per accumulare le esperienze delle eredità accademiche, e introducendo la sperimentazione e destrutturazione del corpo, avvalendosi dell’improvvisazione di tutte le possibili dimensioni spazio-temporali

Proprio per questo approfondisce i suoi studi attraverso la figura della cinesfera e l’icosaedro, e documentandolo nel Labanotation.

Approfondimento: Labanotation e Leggi della Cinesfera

Certo della necessità di dare continuità all’arte coreutica, sviluppò un sistema di notazione, chiamato Labanotation o kinetografia, una sorta di dizionario per aiutare la comunicazione tra danzatore e coreografo, scritto con segni, disegni e parole.

Per Laban bisognava ricercare e spiegare il movimento in maniera razionale, in questo modo risalendo alla fonte del gesto, si evidenzia anche l’interiorità del danzatore. Infatti per il teorico Laban esisteva una correlazione tra la spinta motivazionale interiore del movimento, con l’esternazione espressiva in gesti (e movimento).

Attraverso gli studi del Laban Movement Analysis (LMA), e quindi dei quattro assi principali (peso, spazio, tempo e flusso), è risultato che questi siano la componente essenziale per determinare le diverse qualità di movimento, dovuto allo sforzo interiore che il danzatore fa in maniera conscia o inconscia. Per questo motivo è convinto dell’esistenza di un’intima relazione fra il movimento dei singoli e il movimento del cosmo, nonché della sua intrinseca espressività e potenza comunicativa.

Attraverso questi studi, Laban sviluppò la teoria Effort-Shape, ampliando il metodo dei principi dell’estetica applicata di François Delsarte, dove Laban afferma che la danza sia una disciplina autonoma e indipendente anche nei confronti della musica. Infatti, Rudolf Laban, in collaborazione con Mary Wigman e Kurt Jooss, elaborò uno studio dettagliato delle dinamiche e dei ritmi del movimento, cui diede il nome di eucinetica, con un accurato studio sulla qualità determinata dagli impulso ritmico-dinamici, dove sostiene che la danza possa essere ispirata non solo dalla musica ma anche dal suono della natura e dello spirito.

Laban Effort-Shape (photo credit: wikipedia.org*)

Il coreografo ha unito la scienza e la matematica nella sua danza, ecco perché identifica la cinesfera come la sfera spaziale che circonda il corpo umano, e nella figura geometrica dell’icosaedro ha codificato le dodici direzioni del moto del corpo. Quindi, le due parti simmetriche del corpo (destra e sinistra), possono compiere nelle tre dimensioni ovvero lunghezza, larghezza e profondità, molteplici movimenti la cui direzione può essere stabilita dai dodici punti di destra e di sinistra, definita dalle venti facce triangolari dell’icosaedro. Possiamo dire che in qualche modo lo studio di Rudolf Laban, si lega al concetto della suddivisione in piani ed assi del corpo.

La tecnica Laban pone le basi per i principi cardine della danza contemporanea, classificando i movimenti in centrifughi (ovvero che partono dal centro verso la periferia, gli arti) e centripeti (dagli arti verso il centro, il tronco), distinguibili attraverso i quattro principi della sua tecnica.

Citazioni di Rudolf Von Laban

Quali sono le citazioni più conosciute di Rudolf Von Laban?

“L’esistenza è movimento. L’azione è movimento. L’esistenza è definita dal ritmo delle forze in equilibrio naturale. È il nostro apprezzamento per la danza che ci permette di vedere chiaramente i ritmi della natura e di portare il ritmo naturale su un piano di arte e cultura ben organizzata.”

“Existence is movement. Action is movement. Existence is defined by the rhythm of forces in natural balance. It is our appreciation for dance that allows us to see clearly the rhythms of nature and to take natural rhythm to a plane of well-organised art and culture.”

Rudolf Von Laban Quotes – traduzione e lingua originale

“Tutti i cambiamenti nello spazio che vediamo, udiamo, annusiamo o gustiamo sono letteralmente impressioni tattili. Tutti i nostri sensi sono variazioni del nostro unico senso del tatto. Due oggetti in avvicinamento si toccano quando finalmente si incontrano senza uno spazio evidente tra di loro. Questo è ciò che accade in ogni materia condensante in cui gli aspetti esterni si spostano verso un centro… Ogni singola parte della materia si avvicina alla parte vicina fino a quando le due entrano in collisione, provocando un impatto o una pressione. È lo spazio, che appare e scompare tra e intorno all’oggetto e nei movimenti delle particelle dell’oggetto.”

“All changes in space which we see, hear, smell or taste are literally tactile impressions. All our senses are variations of our unique sense of touch. Two approaching objects touch one another when they finally meet without a noticeable space between them. … This is what happens in any condensing matter in which the outer aspects move towards a centre. Each single part of matter approaches its neighboring part until the two collide, causing an impact or a pressure. It is space, which appears and disappears between and round object and in the movements of the particles of the object.”

Rudolf Von Laban Quotes – traduzione e lingua originale

Migliora il tuo Stile di Danza Contemporanea

Ciò che rende un danzatore di danza contemporanea speciale, è la capacità di mettersi in gioco, perché la storia individuale di ogni ballerino e quindi di ogni essere umano, con i propri intrecci, traumi, passioni e delusioni, che lo rendono unico ed irripetibile (proprio nel concetto di qui e ora). Va sottolineato che nonostante ci sia più libertà d’espressione e movimento, un danzatore contemporaneo è a pari merito ad un danzatore classico, poiché come tale si dedica allo studio della tecnica (compresa quella classica ovviamente, essendo la basi di tutto), cercando però di dare valore anche al percorso interiore.

Per questo è importante rivolgersi ad insegnanti esperti della danza contemporanea, che ti aiuteranno a crescere sia come danzatore che come umano, studiando la tecnica e trovando momenti di completa libertà artistica, grazie alla guida di un tutor che ti aiuterà tutto il tempo. Inizia oggi, inizia da te!

Video tecnica Laban

The Living Idol final scene Rudolf Laban
Trinity Laban Youth Dance Company
Le leggi della Cinesfera di Rudolf Von Laban

Quali sono i pionieri della danza contemporanea?

Ecco una lista dei fondatori della danza contemporanea, dai primi ai successori nei diversi stili, metodi e concetti:

*Le immagini presenti nel seguente articolo derivano da una rielaborazione del contenuto proveniente dalle fonti citate nella descrizione.

Quali sono i Pionieri che hanno fatto la Storia della Danza Contemporanea? Tecniche e Compagnie, Dove Studiare

Scopri quali sono i Pionieri della Danza Contemporanea, la Storia della danza passando dalle Origini primitive ad Oggi. Le Tecniche e Metodologie più diffuse e le Compagnie più famose. Scegli dove studiare la bellezza della contemporary dance!

Sommario:

  1. La Storia della Danza che diventa Contemporanea
  2. Quali sono i Pionieri della Danza Contemporanea?
  3. Le Tecniche più diffuse
  4. Dove Studiare?
  5. Le Compagnie di Danza Contemporanea nel Mondo
  6. Contemporary Dance Video

La Storia della Danza che diventa Contemporanea

La storia della danza, dalle danze di corte al teatro (photo credit: unsplash*)

La storia della danza nasce, cresce e si rivoluziona di generazione in generazione, perciò risulta difficile dare una collocazione storica precisa, soprattutto nei primi anni di nascita, tanto che le prime testimonianze risalgono alle incisioni di Bhimbetka in India, di circa 11 mila anni fa. Perciò si ritiene he le danze di molte culture tribali, come quelle africane, abbiano mantenuto molte caratteristiche dei balli più antichi.

La history of dance infatti è considerata la più complessa, ricca e delicata tra quelle delle arti umane e nasce con l’idea d’intrecciarsi con la storia dell’uomo, per camminare passo passo verso la scoperta di un nuovo linguaggio. Questo nuovo mezzo di comunicazione doveva e continua ad aiutare l’uomo ad esprimersi senza l’uso delle parole., basti pensare all’uomo primitivo che si avvaleva di gesti, scoprendoli per la prima volta, per comunicare, e da qui nasce la danza primitiva nelle tribù, le danze tradizionali e popolari e le danze medievali.

Proseguiamo con la linea del tempo e troviamo intorno al 400′ e 500′, l’insediamento della danza classica grazie al maestro Pierre Beauchamp, imponendo le rigidità della tecnica, la non-espressione del corpo andando invece a favore di linee, passi e figure. Prima della nascita delle grandi scuole, avvenuto nel 1661 grazie a Luigi XIV, la danza era motivo di spettacolo e di interesse dell’alta società, dove i danzatori si esibivano in momenti regali e di grande lusso (ad esempio al matrimonio organizzato dalla Regina Caterina de’ Medici in occasione delle nozze della sorella della moglie di Re Enrico III). Dal ‘700 invece, la danza diventa motivo di studio per professionisti, e nell’800 la danza raggiunge il teatro, e diventa il balletto romantico, con storie di fiabe e amori, che appassionano il pubblico.

Il Novecento, è l’anno caratteristico della storia della danza, poiché inizia la rivoluzione dai canoni classici, introducendo una danza più libera da concetti e preconcetti. Grandi maestri come George Balanchine, Maurice Béjart e William Forsythe decisero di dare una scossa alla tecnica classica innovandola con la danza neoclassica, un mix tra imposizioni del balletto classico e libertà (non del tutto) dell’arte contemporanea che vedremo subito dopo.

Infatti intorno al 1911, Martha Graham, considerata come la prima pioniera della tecnica modern (contemporanea) statunitense, decise di abbattere le regole del balletto classico, ricordando che la danza apparentemente fragile, arricchisce non solo nella bellezza di corpi in movimento, ma nella percezione di come questi entrino in contatto con il mondo. Nasce la danza del qui e ora, e si ricerca continuamente l’autenticità del movimento, privo di rigidità corporee o drammaturgiche, dando spazio al respiro e alla naturalezza dei gesti. La storia della danza contemporanea da questo momento (dagli anni 900′ fino ad oggi!) è in continua evoluzione, i successori di Martha Graham gettano le fondamenta per una danza libera, nuovi spunti ed idee che corrono nel corso degli anni.

Quali sono i Pionieri della Danza Contemporanea?

I Pionieri della Danza Contemporanea (photo credit: pinterest.com*)

I pionieri della danza contemporanea sono diversi, poiché prende forma con il tempo, dopo l’introduzione dei primi cenni di danza con la primitiva e popolare, passando per la danza classica e neoclassica ed infine la modern (contemporary) dance statunitense che diventa contemporanea nel corso degli anni. Attenzione, quando parliamo di modern dance ci riferiamo al primo nome che diedero i pionieri alla danza contemporanea, diversa invece dalla danza moderna, che si muove parallelamente alla danza contemporanea –> per approfondimenti, clicca qui. <—

Ecco una lista dei fondatori della danza contemporanea, dai primi ai successori nei diversi stili, metodi e concetti:

Dopo di loro, la danza contemporanea, una macchina in continuo movimento si è evoluta ed è passata per diversi coreografi che fondarono le compagnie di danza contemporanea, girando di paesi in paesi.

Le Tecniche più diffuse

Quando parliamo di danza contemporanea, ci riferiamo ad un insieme di metodologie e tecniche di studio non codificate, ovvero non etichettate, ed è proprio per questo che non esistono nomi precisi ai passi. La bellezza della contemporary dance è proprio questa, il fatto che sia una danza plasmabile, aperta a nuovi canali (open minded) e mezzi di comunicazione, poiché il fine della danza contemporanea è quello di regalare al danzatore la libertà di sprigionare le proprie emozioni con il corpo, mentre al pubblico dona curiosità ed empatia nei confronti del danzatore e delle sue sensazioni (che diventano in qualche modo anche le loro).

Vediamo un breve riassunto delle tecniche più diffuse nel corso degli anni:

  • Tecnica Graham: introduce il concetto della respirazione e viene rielaborato nel movimento di contraction and release con lo scopo di rendere ogni movimento fluido ed energico. Inoltre nella sua ricerca ritroviamo i principi delle curve, la spiralizzazione e le cadute;
  • Tecnica Humphrey-Limòn: si basa sul concetto di respiro come una partitura musicale, la sospensione (balance and unbalance), la caduta e il recupero del peso del corpo(fall and recovery), e l’oscillazione (swing and sway). Infine l’isolamento di ogni articolazione del corpo, così da creare un movimento continuo senza rotture;
  • Tecnica Horton: Lester Horton pose l’obiettivo di allungare, fortificare e rafforzare il corpo, creando una serie di passi o sequenze che studiano ogni singolo movimento delle sezioni del corpo. Si concentra sull”ondulazione e sul movimento della spina dorsale e gli impulsi. Studia la forza di gravità, e approfondisce il concetto di curva e arco della schiena;
  • Tecnica Cunningham: diede il suo contributo alla danza con il concetto di movimento nello spazio e nel tempo con l’idea di astrazione, l’immagine di una linea che si proietta nello spazio. Diede molta importanza all’utilizzo delle camminate, diventando uno dei suoi elementi principali, con cambi repentini di direzione e di intensità, per il concetto di caos. Introdusse inoltre, per la prima volta la tecnologia all’interno degli spettacoli, un nuovo modo per immergersi nel mondo della danza;
  • Tecnica Laban: considerato come il primo teorico della danza, poiché introdusse la scienza con il concetto di cinesfera evidenziando come il corpo può proiettarsi in modo tridimensionale. Fondò il Labanotation e introdusse il concetto di danza libera, evolvendosi anche in danzaterapia perché solo comprendendo sé stessi, si può comprendere il movimento;
  • Teatro danza: Kurt Joss in collaborazione con Rudolf Von Laban creò il teatro danza, Pina Bausch ne divenne la portavoce. Si diede maggiore importanza all’essenza e interiorità dei danzatori, chiamati dalla maestra Bausch “danzattori”, sottolinea il concetto di forza e fragilità umana;
  • Metodo Release: nasce con l’intenzione collettiva di alcuni artisti di rompere del tutto le barriere con il balletto classico (e anche con alcune regole imposte dalle altre tecniche contemporanee stesse). Questa tecnica è adattabile e pronta ad assumere diverse forme nel tempo, attingendo anche a discipline complementari (es: yoga, pilates, arti marziali, capoeira, hip hop e la meditazione), con lo scopo finale di concepire il movimento senza rigidità (mentali e fisiche) e dando spazio alla creazione, tramite l’improvvisazione guidata dall’insegnante –> scopri come fare <– o personale;
  • Tecnica Floorwork: una delle tecniche più complesse, poiché pone il danzatore nella condizione di fondere pienamente il corpo e il movimento con il suolo, sfidando le leggi della gravità. Il Floorwork inoltre richiede ai ballerini di spaziare tra i livelli più alti e quelli più bassi. Infatti il livello “basso” c.d. floor è uno dei tre principali livelli spaziali che i ballerini possono occupare, insieme al livello medio o verticale e quello alto o aereo, nell’esecuzione di salti e sospensioni;
  • Contact Improvisation: come il danzatore nel Floorwork si relaziona con il pavimento, nel Contact pone il suo corpo in relazione con gli altri corpi. Questi punti di contatto fisico che si creano, fra almeno due danzatori, diventano il punto di partenza di un’esplorazione fatta di movimenti improvvisati.

Dove Studiare?

Ciò che rende un danzatore di danza contemporanea speciale, è la capacità di mettersi in gioco, perché la storia individuale di ogni ballerino e quindi di ogni essere umano, con i propri intrecci, traumi, passioni e delusioni, che lo rendono unico ed irripetibile (proprio nel concetto di qui e ora). Va sottolineato che nonostante ci sia più libertà d’espressione e movimento, un danzatore contemporaneo è a pari merito ad un danzatore classico, poiché come tale si dedica allo studio della tecnica (compresa quella classica ovviamente, essendo la basi di tutto), cercando però di dare valore anche al percorso interiore.

Per questo è importante rivolgersi ad insegnanti esperti della danza contemporanea, che ti aiuteranno a crescere sia come danzatore che come umano, studiando la tecnica e trovando momenti di completa libertà artistica, grazie alla guida di un tutor che ti aiuterà tutto il tempo. Inizia oggi, inizia da te!

Le Compagnie di Danza Contemporanea nel Mondo

Ecco una lista di alcune delle più conosciute compagnie di danza contemporanea in Europa e in Italia:

  • Hofesh Shecther Company a Londra, con la direzione di Hofesh Shechter;
  • Batsheva Dance Company a Tel Aviv, con la direzione di Batsheva de Rothschild;
  • Nederland Dans Theater (NDT) a Lucent Danstheater a L’Aia, con la direzione di Paul Lightfoot;
  • Kibbutz Contempoorary Dance Company in Israele, con la direzione di Rami Be’er;
  • Vertigo Dance Company in israele, con la direzione di Noa Werthelm;
  • Momix, con la direzione dello statunitense Moses Pendleton;
  • Akram Khan Company a Londra, con la direzione di Akram Khan;
  • Jacob Jonas the Company a Los Angeles, con la direzione di Jacob Jonas;
  • EgribiancoDanza a Torino, con la direzione di Susanna Egri e Raphael Bianco;
  • Compagnia di Virgilio Sieni, con la direzione di Virgilio Sieni a Firenze;
  • Associazione Sosta Palmizi a Cortona, con la direzione di Michele Abbondanza, Francesca Bertolli, Roberto Cocconi e Roberto Castello;
  • Opus Ballet a Firenze, con la direzione di Rosanna Brocanello;
  • Spellbound Contemporary Ballet a Roma, con la direzione di Mauro Astolfi;
  • Mandala Dance Company a Ladispoli, con la direzione di Paola Sorressa;
  • Zappalà Danza a Catania, con la direzione di Roberto Zappalà.

Contemporary Dance Video

Video José Limòn Tecnique
Video Horton Tecnique
Video Compagnia di Virgilio Sieni
Video Contemporary Dance Alvin Ailey

*Le immagini presenti nel seguente articolo derivano da una rielaborazione del contenuto proveniente dalle fonti citate nella descrizione.

Danza Contemporanea: Storia e Tecnica, Confronto, Passi e Compagnie, Dove Studiare

Parliamo di storia della danza contemporanea, le compagnie più famose e le tecniche più diffuse dagli inizi del Novecento ad Oggi. Scopri le guide di confronto tra la danza contemporanea e gli altri tipi di danza. Scegli dove studiare a Roma!

Sommario:

  1. Danza Contemporanea: Partiamo dalla Storia
  2. La danza Contemporanea e la Tecnica, i Passi
  3. Danza Contemporanea e altri Tipi di Danza
  4. Dove studiare?
  5. Le compagnie di danza Contemporanea più famose
  6. Video di Danza Contemporanea

Danza Contemporanea: Partiamo dalla Storia

Storia della Danza Contemporanea (photo credit: wikipedia.org*)

La storia della danza è considerata la più complessa, ricca e delicata tra quelle delle arti umane. Infatti nacque con l’idea d’intrecciarsi con la storia dell’uomo, per camminare passo passo verso la scoperta di un nuovo linguaggio, che potesse aiutare l’uomo ad esprimersi senza l’uso delle parole., basti pensare all’uomo primitivo che si avvaleva di gesti, scoprendoli per la prima volta, per comunicare.

Così, intorno agli anni del 400′ e 500′, si insedia la danza classica con l’influenza del maestro Pierre Beauchamp, imponendo le rigidità della tecnica, la non-espressione del corpo andando a favore invece di linee, passi e figure. Agli inizi del Novecento, momento molto importante per la rivoluzione della danza, grandi maestri come George Balanchine, Maurice Béjart e William Forsythe decisero di dare una scossa alla tecnica classica innovandola con la danza neoclassica, un mix tra imposizioni del balletto classico e libertà (non del tutto) dell’arte contemporanea che vedremo subito dopo.

Infatti intorno al 1911, oltre ai grandi maestri che svilupparono la tecnica neoclassica, ci fu Martha Graham, considerata come la pioniera della tecnica modern (contemporanea) statunitense, decise di abbattere le regole del balletto classico, ricordando che la danza apparentemente fragile, arricchisce non solo nella bellezza di corpi in movimento, ma nella percezione di come questi entrino in contatto con il mondo. La storia della danza contemporanea da questo momento (dagli anni 900′ fino ad oggi!) è in continua evoluzione ed inizia ad essere vista come la danza del qui e ora, prendendo spunti da scene di vita quotidiana come mangiare, dormire, camminare e mettendolo in relazione con l’altro, rendendo così il movimento autentico, privo di rigidità corporee o di filoni narrativi da seguire.

Ciò che rende un danzatore di danza contemporanea speciale, è la capacità di mettersi in gioco, perché la storia individuale di ogni ballerino e quindi di ogni essere umano, con i propri intrecci, traumi, passioni e delusioni, che lo rendono unico ed irripetibile (proprio nel concetto di qui e ora). Va sottolineato che nonostante ci sia più libertà d’espressione e movimento, un danzatore contemporaneo è a pari merito ad un danzatore classico, poiché come tale si dedica allo studio della tecnica (compresa quella classica ovviamente, essendo la basi di tutto), cercando però di dare valore anche al percorso interiore.

La danza Contemporanea e la Tecnica, i Passi

Danza Contemporanea (photo credit: unsplash*)

Qual’è la tecnica della danza contemporanea? Se per la danza classica la tecnica è una e codificata, nella danza contemporanea non è così. Ed è proprio questo il bello! Ti spiego meglio.

Quando parliamo di danza contemporanea, parliamo di un insieme di metodologie (o tecniche) di studio non codificate, e la bellezza di cui parlo sta proprio nel poter aggiungere e trovare, attraverso la consapevolezza del proprio io, nuovi canali di espressione e movimento. È proprio questa “apertura” mentale ed artistica, che rappresenta la vera essenza della danza contemporanea, espressa attraverso la comunicazione dei danzatori.

Ecco una lista di alcune delle tecniche (c.d. “technique”) più conosciute della danza contemporanea, partendo dalla più antica alla più recente:

  • Tecnica Graham: introduce il concetto della respirazione, il principale atto fisiologico dell’essere umano fondamentale per la vita, viene rielaborato e inserito nel movimento di contraction and release con lo scopo di rendere ogni movimento fluido ed energico. Altri principi che inserisce nella sua ricerca sono le curve, la spiralizzazione e le cadute;
  • Tecnica Humphrey-Limòn: si basa sul concetto di respiro come una partitura musicale, la sospensione con il principio di balance and unbalance, la caduta e il recupero del peso del corpo ovvero fall and recovery, l’oscillazione come un pendolo detto swing and sway. Infine l’isolamento di ogni articolazione del corpo, così da creare un movimento continuo senza rotture;
  • Tecnica Horton: pose l’obiettivo di allungare, fortificare e rafforzare il corpo, perciò creò una serie di passi o sequenze, che studiano ogni singolo movimento delle sezioni del corpo. L’ondulazione della dita, polsi, spalle, occhi, collo, braccia, gambe e piedi. Studia il movimento della spina dorsale che si proietta nello spazio e l’introduzione di impulsi provenienti dalle spalle, sterno e zona pelvica. Studia la forza di gravità, e approfondisce il concetto di curva e arco della schiena;
  • Tecnica Cunningham: diede il suo contributo alla danza con il concetto di movimento nello spazio e nel tempo con l’idea di astrazione, l’immagine di una linea che si proietta nello spazio. Diede molta importanza all’utilizzo delle camminate, diventando uno dei suoi elementi principali, con cambi repentini di direzione e di intensità, per il concetto di caos. Introdusse inoltre, per la prima volta la tecnologia all’interno degli spettacoli, un nuovo modo per immergersi nel mondo della danza;
  • Tecnica Laban: considerato come il padre fondatore della danza contemporanea, è in realtà il primo teorico della danza, poiché introdusse la scienza con il concetto di cinesfera per evidenziare come il corpo può proiettarsi in modo tridimensionale. Fondò il Labanotation ovvero un codice serrato che prevede l’analisi del corpo in relazione con la direzione, l’altezza, il tempo e il movimento. Introdusse il concetto di danza libera, evolvendosi anche in danzaterapia perché solo comprendendo sé stessi, si può comprendere il movimento;
  • Teatro danza: Kurt Joss in collaborazione Rudolf Von Laban creò il teatro danza, Pina Bausch ne divenne la portavoce. Si diede maggiore importanza all’essenza e interiorità dei danzatori, chiamati dalla maestra Bausch “danzattori”, sottolinea il concetto di forza e fragilità umana;
  • Metodo Release: rappresenta una tecnica che si è evoluta nel tempo, perciò non si può attribuire ad una data specifica, con l’intenzione collettiva di alcuni artisti di rompere del tutto le barriere con il balletto classico (e anche con alcune regole imposte dalle altre tecniche contemporanee stesse). Questa tecnica è plasmabile, adattabile e pronta ad assumere diverse forme nel tempo, attingendo anche a discipline complementari (es: yoga, pilates, arti marziali, capoeira e la meditazione), con lo scopo finale di concepire il movimento senza rigidità (mentali e fisiche) e dando spazio alla creazione, tramite l’improvvisazione guidata dall’insegnante –> scopri come fare <– o personale;
  • Tecnica Floorwork: una delle tecniche più complesse ma soprattutto che rispecchia il concetto di danza contemporanea, poiché pone il danzatore nella condizione di fondere pienamente il corpo e il movimento con il suolo, sfidando le leggi della gravità. Il Floorwork inoltre richiede ai ballerini di spaziare tra i livelli più alti e quelli più bassi. Infatti il livello “basso” c.d. floor è uno dei tre principali livelli spaziali che i ballerini possono occupare, insieme al livello medio o verticale e quello alto o aereo, nell’esecuzione di salti e sospensioni;
  • Contact Improvisation: come il danzatore nel Floorwork si relaziona con il pavimento, nel Contact pone il suo corpo in relazione con gli altri corpi. Questi punti di contatto fisico che si creano, fra almeno due danzatori, diventano il punto di partenza di un’esplorazione fatta di movimenti improvvisati.

Se vuoi conoscere di più sui passi della danza contemporanea, clicca qui.

E ricorda che come la tecnica della danza contemporanea si è evoluta nel tempo e si evolve tutt’ora, anche i passi sono ogni giorno una scoperta, poiché si può attingere da ogni tecnica appena elencata e di conseguenza crearne un punto di vista nuovo, come continua a fare il metodo Release.

Danza Contemporanea e altri Tipi di Danza

Qual’è la differenza della danza contemporanea con gli altri tipi di danza? Quali sono i vantaggi e gli svantaggi?

Per scoprirne di più, ecco alcune delle guide per aiutarti a comprendere il confronto tra i vari stili e varie tecniche. Qui potrai trovare come la danza contemporanea si è contrapposta alla tecnica classica, nelle posizioni di braccia e gambe (en dedans e en dehors) e non solo. L’arte contemporanea messa a confronto con la danza neoclassica, riscontrando alcune similitudini poiché entrambe volte a contrastare il balletto classico e molte differenze tra loro. Le differenze tra danza moderna e contemporanea, spesso confuse ma totalmente diverse nel modo di vedere il danzatore, da una parte l’esecutore (modern dance) e dall’altra un individuo unico e autentico (contemporary dance). La danza medievale ricca nei costumi e nelle rappresentazioni, a confronto con lo stile semplice e puro della danza contemporanea. Infine, la danza sportiva, acerrima nemica della danza contemporanea, poiché volta a far diventare la danza come uno sport e non come una disciplina, allontanandola dal concetto di danza come arte.

Guide: Confronto Danza Contemporanea VS altri Tipi di Danza

Danza medievale;
Danza moderna;
Danza neoclassica;
Danza classica;
Danza sportiva;
Teatroterapia o teatro danza;
Danza urbana
Break dance;
Danza jazz;
Danze popolari e tradizionali.

Dove studiare? Danza Contemporanea a Roma

Danza Contemporanea a Roma

Se è la prima volta che ti affacci al mondo della danza, sicuramente ti troverai davanti ad una scelta. Cosa preferisti? Una danza che ti insegni passi e tecnica senza coinvolgimenti emotivi o una danza che ti insegni a vivere senza ossessioni e paure? La danza contemporanea, è completa di tecnica ed espressione e con essa potrai sentirti unica/o e speciale, comincerai a credere in te stesso/a nelle tue potenzialità migliorando i tuoi “punti deboli”, non avrai giudizio durante la tua ricerca introspettiva e imparerai che gli impulsi che ti arrivano dal cuore e dal cervello, possono diventare una cosa sola.

Cosa c’è di più bello di sentirsi in pace con sé stessi? E’ arrivato il momento di dedicarti a te!

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Dove studiare danza contemporanea a Roma? –> clicca qui.

Le compagnie di danza Contemporanea più famose

Ecco una lista di alcune delle più conosciute compagnie di danza contemporanea in Europa e in Italia:

  • Hofesh Shecther Company a Londra, con la direzione di Hofesh Shechter;
  • Batsheva Dance Company a Tel Aviv, con la direzione di Batsheva de Rothschild;
  • Nederland Dans Theater (NDT) a Lucent Danstheater a L’Aia, con la direzione di Paul Lightfoot;
  • Kibbutz Contempoorary Dance Company in Israele, con la direzione di Rami Be’er;
  • Vertigo Dance Company in israele, con la direzione di Noa Werthelm;
  • Momix, con la direzione dello statunitense Moses Pendleton;
  • Akram Khan Company a Londra, con la direzione di Akram Khan;
  • Jacob Jonas the Company a Los Angeles, con la direzione di Jacob Jonas;
  • EgribiancoDanza a Torino, con la direzione di Susanna Egri e Raphael Bianco;
  • Associazione Sosta Palmizi a Cortona, con la direzione di Michele Abbondanza, Francesca Bertolli, Roberto Cocconi e Roberto Castello;
  • Opus Ballet a Firenze, con la direzione di Rosanna Brocanello;
  • Spellbound Contemporary Ballet a Roma, con la direzione di Mauro Astolfi;
  • Mandala Dance Company a Ladispoli, con la direzione di Paola Sorressa;
  • Zappalà Danza a Catania, con la direzione di Roberto Zappalà.

Video di Danza Contemporanea

Danza Contemporanea – Hofesh Shecther Company
Danza Contemporanea – Kibbutz Contemporary Dance Company
Danza Contemporanea – Compagnia Opus Ballet
Danza Contemporanea – Momix Dance Company

*Le immagini presenti nel seguente articolo derivano da una rielaborazione del contenuto proveniente dalle fonti citate nella descrizione.

José Limòn: Biografia, Dance Company e Tecnica, Citazioni

José Limòn nel 1946 diede vita alla sua compagnia basata sulla tecnica Humphrey – Limòn, influenzando per sempre il mondo della danza contemporanea. Scopri quali sono i principi della sua tecnica, le coreografie ed i lavori artistici più famosi.

 Sommario:

José Limòn biografia: l’incontro con la danza e Doris Humphrey

José Limòn nato nel 1908 in Messico coltivò fin da piccolo la passione per l’arte, poiché il padre era il direttore dell’Accademia di Musica di Culiacán. Amava soprattutto le danze e i combattimenti dei tori ed il padre, grazie alla carica che ricopriva nell’Accademia nazionale, aveva l’accesso privilegiato a tutti quegli eventi. Con la famiglia si spostò successivamente negli Stati Uniti proseguendo la formazione scolastica presso la Lincoln High School , dove apprese le tecniche d’arte, musica e recitazione per poi completare gli studi presso la University of California a Los Angeles (UCLA). Prima della crisi del ’29, ovvero nel 1928, si trasferì nella grande metropoli di NYC.

“Ciò che vidi semplicemente rivoluzionò la mia vita”.

José Limòn – quotes

Con una sua citazione introduciamo il folgorante incontro con la danza, poiché José rimase senza parole dopo aver assistito per la prima volta ad uno spettacolo di balletto e decide di iniziare a studiare l’arte di Tersicore presso la scuola di Doris Humphrey e Charles Weidman (non vi fa pensare a Martha Graham quando vide per la prima volta la danza di Ruth St. Denis?).

Doris Humphrey e José Limòn (photo credit: Teatro della Memoria*)

Durante gli anni della Grande Depressione (fine degli anni ’20) la Compagnia Humphrey – Weidman continuò con successo le rappresentazioni in programma, sviluppando un nuovo stile e basando le creazioni su fatti di attualità piuttosto che su storie, favole e miti. José Limòn divenne un interprete notevolissimo della compagnia, grazie al suo straordinario vigore espressivo, ed una spiccata tecnica disciplinata e qualitativa; questo rivelò una personalità creativa fuori dal comune, che poi esplose negli anni a venire con creazioni artistiche e coreografie di spessore internazionale.

José Limòn Dance Company e la fondazione della scuola

Nel 1946 Limòn diede vita alla sua compagnia: José Limón Dance Company, grazie all’incoraggiamento di Doris Humphrey che lo spinse verso la coreografia. Ella divenne la sua fedele direttrice artistica che lo accompagnò in tutto il suo percorso e nelle sue creazioni.

Limòn Dance Company (photo credit: ilgrido.org*)

Limón oltre alla formazione di un corpo di ballo, riuscì ad aprire una scuola, the Limòn Institute, che raggiunse circa 5.000 studenti e studiosi ogni anno attraverso l’organizzazione di programmi educativi tra cui Limón4Kids, un progetto (o una “missione personale”) che portò l’eredità artistica di Limón direttamente nelle aule delle scuole pubbliche e dei centri comunitari più sottorappresentati di New York.

La José Limòn Dance Company venne acclamata per la sua forte espressione drammatica ed il movimento espansivo e ricco di sfumature. Il repertorio della compagnia, comprendeva sia opere classiche che nuove commissioni di coreografi contemporanei, e riuscì a creare esperienze uniche per il pubblico di tutto il mondo.

Inoltre, la compagnia di José Limòn continuò ad esibirsi oltre trent’anni dopo dalla scomparsa del suo fondatore, sotto la direzione di Carla Maxwell. Lo stile di Carla proseguì nella conservazione e diffusione del repertorio di Limòn e viene tuttora considerata una delle compagnie più innovative ed espressive, con capacità di dialettica e linguaggio uniche nel panorama coreografico newyorkese.

José Limòn technique: chiamata tecnica Humphrey – Limòn

La tecnica di José Limòn prese forma grazie all’influenza positiva della sua insegnante, Doris Humphrey, che gli fece amare la danza guidandolo verso un’arte nuova. Insieme riuscirono a sviluppare un nuovo metodo, chiamato tecnica Humphrey-Limon, non codificabile in nessun altro genere pre-esistente, come invece accadde nel caso degli stili di Marta Graham e Merce Cunningham.

Crearono quindi, una tecnica considerata alla base degli stili modern e contemporary, tanto che è attualmente insegnata nella quasi totalità delle scuole di danza europee e americane; i loro concetti vennero inseriti nella danza contemporanea vicina ai tempi d’oggi, tra cui la danza Release.

Abbandonato lo stile “etnico” tipico della Denishawn School,  Doris Humphrey cominciò ad esplorare nelle sue coreografie la reazione del corpo umano nei confronti della forza di gravità e questo segnò i primi principi della tecnica:

  1. Humphrey e Limòn pensarono al respiro come base del metodo, cercando un modo per rendere quest’azione involontaria e naturale più importante. La respirazione in generale rappresenta il primo movimento dell’essere umano, e poi si susseguono una serie di azioni provenienti dal resto del corpo (es: respiro e poi alzo le braccia). L’innovazione fu quella di pensare al respiro come ad una partitura musicale, che quindi ha il compito di dividere il tempo (come le note), dando vita ad un ritmo e creando così alla fine una musica interna sulla quale poter danzare;
  2. La sospensione, principio c.d. balance and unbalance, rappresenta il punto di “non ritorno” ovvero la sensazione di perdere completamente il controllo e questo può essere visibile agli occhi esterni poiché il corpo, perdendo l’equilibrio, passa da un momento di stasi ad uno di moto assecondando la forza di gravità. Per potervi dare un esempio comune basterebbe visualizzare un albero, dritto e imponente. Cosa accadrebbe se una parte laterale del suolo sotto di esso franasse? L’albero s’inclinerebbe (unbalance) cedendo verso il suolo senza possibilità di rialzarsi.
    L’essere umano, a differenza dell’albero, può usare i suoi muscoli in maniera consapevole per risollevarsi e ritrovare l’equilibrio (balance);
  3. La caduta e il recupero, c.d. fall and recovery, alla cui base sta la constatazione che ogni movimento sottrae il corpo all’equilibrio iniziale, che poi viene recuperato con altri movimenti di compensazione come la caduta. Il movimento, definito the “Arch between two deaths”  (l’arco fra due punti morti), nasce da questa contrapposizione di forze tra caduta e riconquista di equilibrio;
  4. L’ oscillazione, c.d. swing and sway, che può essere rappresentata in questo modo: visualizza un corpo sdraiato al pavimento con la ginocchia staccate e piegate ed i piedi attaccati al suolo; iniziamo dalla respirazione (punto 1) e nel momento dell’espirazione le ginocchia cadono verso il basso (punto 2), ora entra in azione il concetto di fall and recovery (punto 3) che permette alle ginocchia di oscillare nel “punto morto”, di cadere e di riprendere il peso. L’azione si può ripetere infinite volte fino a che il movimento non trova una fine d’energia in maniera naturale. Questo esercizio si può fare con qualsiasi altro tipo di arto purché ci sia il movimento di dondolamento e oscillazione (es: in piedi, la testa cade verso un lato e poi riprendo il peso);
  5. Infine, l’isolamento delle varie parti del corpo dà spazio ad ogni articolazione (in primis) o muscolo di muoversi in modo indipendente l’una dall’altra, a coppia o tutte insieme. Da sdraiato o in piedi si può isolare il movimento delle braccia da quello del gomito, quello del polso da quello delle dita oppure gambe da ginocchio, caviglia da dita, così come gli occhi si possono dividere dal movimento della testa. Ogni movimento differenziato è lo strumento che compone l’orchestra del corpo.

Negli esercizi di riscaldamento ovviamente viene usata anche la tecnica classica, tuttavia il movimento è sempre generato dal centro del corpo e non dalla forma che la “posa deve assumere”.

Per vedere una serie di esercizi della tecnica Humphrey – Limòn, clicca qui.

Jose Limon Coreografie e Lavori: The Moor’s Pavane, Psalm, There is a time

La coreografia più nota di José Limòn è La pavana del Moro (The Moor’s Pavane), creata nel 1949 e ispirata all’Otello di Shakespeare, tanto che nel 1969 venne inserita nel repertorio dell’American Ballet Theatre.

Ecco un piccolo estratto di The Moor’s Pavane.

The Moor’s Pavane (photo credit: Pinterest*)

Dal balletto Limon decise di bandire i sottotemi militari, argomenti politici e sociali preferendo mettere in risalto temi attuali e adatti ad un pubblico più ampio come l’amore, la gelosia fiammante, il tradimento e l’inganno, la morte.

Nella rappresentazione delle passioni che sono al centro della storia, i quattro protagonisti sono Otello, Desdemona, Jago ed Emilia e il linguaggio coreografico utilizzato da Limón fonde i modelli formali della modern dance con le antiche forme della danza di corte. Infatti, nell’opera della pavana o “danza del pavone” non poteva di certo mancare la danza spagnola che inizia al centro della scena con un cerchio, e innumerevoli inchini e riverenze che contornano la storia. Inoltre, i vestiti voluminosi che richiamano quell’epoca e i vari colori illuminano tutto il palco.

Psalm (photo credit: Dideo*)

Con Psalm, creata da José Limòn nel 1967, diede il suo contributo agli ebrei deceduti durante la seconda guerra mondiale, Infatti definisce così la sua opera: “un’evocazione del potere eroico dello spirito umano e del trionfo di questo sulla morte”. Ispirato ad un’antica tradizione ebraica secondo cui tutto il male del mondo riposa in trentasei sapienti (36 “Just Men“, in ebraico “Lamed-Vov”), la coreografia ebbe un nuovo allestimento con Carla Maxwell e la partitura musicale di John Magnussen in occasione delle Olimpiadi Invernali nello Utah del 2002, e poi anche dal professore Pablo Francisco Ruvalcaba, un ex ballerino della Limón Dance Company.

Nella coreografia troviamo interpreti, con indosso pantaloni e tuniche dai colori delicati che accarezzati dalle luci di Steve Woods, alternano astratte sequenze solipsistiche e corali, dando voce all’umanità limoniana che ritrae “l’ultimo dei Giusti” nella sua tormentata e composta danza di dolore. Durante la performance il dialogo dei danzatori avviene a distanza con il gruppo, questa lontananza è simbolo di un’umanità ignara eppure sofferente, inconsapevoli di ciò che avverrà. Si crede infatti, che se anche solo uno di loro dovesse scomparire o smettere di essere onesto, l’umanità morirebbe.

Clicca qui per vedere il video di Psalm.

There is a time (photo credit: Steve Woods*)

Tra le altre opere di José Limòn richiama l’attenzione e un grande tributo alla danza, There is a time: basato sulla poesia storica della Bibbia, “Ecclesiaste” rappresenta il ciclo delle esperienze umane universali. Jose Limon ha selezionato aspetti di questa poesia e li ha usati come ispirazione per la sua danza, esplorando frasi come “Un tempo per nascere; un tempo per morire” facendo interpretazioni e connessioni personali. Durante le lezioni, Limòn, affacciandosi a questa poesia mostrò come connettere il parlato scritto o vocale ai movimenti e alle espressioni gestuali del corpo. I temi principali in questo caso sottolineano la famiglia umana ed i valori duraturi.

Clicca qui se sei curioso di vedere There is a time.

Le citazioni di José Limòn e Doris Humphrey

“Se le parole fossero adeguate a descrivere appieno ciò che la danza può fare, non ci sarebbe motivo per tutto il potente sforzo muscolare, il disagio, il sudore e gli splendori di quell’arte”.

“If words were adequate to describe fully what the dance can do, there would be no reason for all the mighty muscolar effort, the discomfort, the sweat and the splendors of that art”.

José Limon – quotes – traduzione e lingua originale

“Ho visto la danza come una visione di potere ineffabile, un uomo poteva, con dignità e maestà torreggiante, ballare, non tritare, saltellare, fare passi di “danza fantasia” o “esibire”. No: danza come la visione di un michelangelo e come la musica delle danze di Bach”.

“I saw the dance as a vision of ineffable power, a man could, with dignity and a towering maesty, dance, not mince, cavort, do “fancy dancing” or “show off” steps. No: dance as a michelangelo’s vision dance and as the music of bach dances”.

José Limon – quotes – traduzione e lingua originale

“Ci sono momenti in cui la semplice dignità di un movimento può sostituire degnamente una montagna di parole”.

Doris Humphrey – quotes

Quali sono i pionieri della danza contemporanea?

Ecco una lista dei fondatori della danza contemporanea, dai primi ai successori nei diversi stili, metodi e concetti:

*Le immagini presenti nel seguente articolo derivano da una rielaborazione del contenuto proveniente dalle fonti citate nella descrizione

 

Martha Graham: Chi è, Tecnica Graham, Coreografie e Storia

La tecnica Contraction and Release di Martha Graham si basa sul principio della respirazione e contrazione ed ha ispirato numerosi ballerini e coreografi contemporanei. Ecco come funziona, i principi di base e tutte le info utili sulla Martha Graham Dance Company.

 Sommario:

Martha Graham e la sua tecnica

Martha Graham (photo credit: ilchaos.com*)

La tecnica di Martha Graham (c.d. “technique”) si basa sul concetto della respirazione, il principale atto fisiologico dell’essere umano. Questo concetto, fondamentale per la vita, viene rielaborato e inserito nel movimento di contraction and release con lo scopo di rendere ogni movimento fluido ed energico.

Nella fase di contraction, espirazione, la colonna vertebrale spinge indietro coinvolgendo i muscoli dorsali e addominali, questi si contraggono a loro volta e la colonna assume una curva concava allungandosi dal coccige alla nuca. Il bacino con una flessione in avanti assume la posizione di retroversione e le spalle in avanti finiscono a completare l’arco.
Nella fase di release, inspirazione, avviene invece un rilascio della colonna che spinge in avanti assieme ai muscoli addominali, le spalle e il bacino ritornano in sede.

È molto importante quindi, non confondere il rilascio con un’ azione di rilassamento, poiché il corpo risponderebbe in maniera passiva invece che in maniera attiva, portando così alla conclusione del movimento.

L’alternarsi delle due fasi dà al corpo le sembianze di una “fisarmonica”.

È solo comprendendo l’essenza del respiro e mettendo in pratica la tecnica del “contraction – release” che il corpo può raggiungere sia un livello di energia tale da poter essere trasmesso allo spettatore, sia un corpo più consapevole in grado di assumere forme diverse.

 Approfondimenti

La tecnica di Martha Graham si è focalizzata sullo studio della zona del bacino, considerandolo come punto starter da cui parte il movimento. Infatti, tutto parte della considerazione che il bacino è il centro del nostro corpo, poiché a livello anatomico svolge le seguenti azioni:

  1. Flessione ed estensione;
  2. Inclinazione laterale (se associata al movimento del tronco, oppure indipendente se il peso è su un solo arto);
  3. Circonduzione;
  4. Rotazione (se associato al movimento del tronco).

L’abilità di Martha Graham è stata proprio quella di trasformare queste semplici azioni anatomiche in un movimento complesso.

Per i più curiosi, ecco un video di esercizi: The Martha Graham Dance Legacy Project.

Infine altri principi della sua tecnica sono: l’idea di curva e spiralizzazione e le cadute. In sintesi:

  1. Nella curva il bacino spinge in avanti, gli addominali si attivano per sostenere la colonna vertebrale che si estende in l’alto e verso la parete posteriore con l’ausilio delle braccia; la testa che si proietta verso l’alto. Una variante di questo movimento vede la colonna svolgere una flessione che forma un arco teso tra due punti opposti, la testa e il bacino.
  2. Nella spirale avviene invece un movimento circolare che può essere in avvicinamento o allontanamento dal centro del corpo (quindi dal bacino). Quest’ultimo può rimanere fermo e portare in torsione il tronco con gli arti superiori, oppure assecondare il movimento per assumere una spirale ancora più grande e completa.
  3. Nelle cadute viene esplorato il centro del corpo che, come un peso, sfrutta e “contrasta” la gravità proiettandosi verso il pavimento. Per svolgere questo tipo di azione è importante maturare una forte consapevolezza del proprio corpo e al contempo sviluppare una “struttura” che sia in grado di sostenere i drop (piccoli o grandi che siano).

Martha Graham Dance Company

Martha Graham (1894-1991) è stata una danzatrice e coreografa statunitense.

Nel 1911 decise di intraprendere la sua carriera professionale, dopo aver assistito ad una rappresentazione teatrale di Ruth St. Denis, prima vera occasione di riflessione introspettiva e artistica.

Martha Graham dance company (photo credit: artribune.com*)

Cinque anni dopo decise di seguire St. Denis nella sua accademia (Denishawn – Los Angeles) e successivamente cominciò ad insegnare alla “Eastman School of Rochester”. Fece il suo debutto ufficiale a New York nel 18 aprile 1926, con diverse coreografie di propria creazione, su composizioni musicali di celebri maestri, come Alexander Scriabin, Claude Debussy, Erik Satie, Maurice Ravel e Louis Horst.

Considerata come “una delle grandi compagnie di danza del mondo” dal New York Times, la Martha Graham Dance Company prese vita nel 1926, passando alla storia soprattutto per essere la più antica compagnia di danza contemporanea americana, continuando ad esibirsi e formare ballerini anche dopo la morte di Graham nel 1991.

L’anno dopo della fondazione della compagnia (1927) aprì l’accademia ufficiale a New York, la Martha Graham School of Contemporary Dance.

Martha Graham è inoltre considerata madre della danza contemporanea nella creazione di una danza nuova.

Lamentation: un grido alla sofferenza

Lamentation (photo credit: Pinterest*)

La coreografia di Martha Graham viene in generale considerata come simbolo di scoperta senza freni.

Con Lamentation, creata nel 1930 viene inscenata la severa essenzialità del suo pensiero artistico. L’ambiente così spoglio e silenzioso regala allo spettatore un’atmosfera quasi sacrale, una sensazione che viene enfatizzata da alcuni momenti di totale assenza della musica.

Vuoi vedere un estratto ufficiale di Lamentation? Clicca qui per andare al video.

A rendere immortale la coreografia (infatti considerata come una delle più importanti performance del secolo), è la scelta del costume di scena di Graham, un abito color viola, molto aderente ed elastico, che ricopre quasi totalmente il corpo della danzatrice, ad eccezione delle mani, dei piedi e del volto.

I movimenti, anch’essi essenziali, vengono intervallati dalle oscillazioni del corpo di Graham, da lato a lato, in modo ritmico e preciso. Sulla base della sua tecnica e del suo stile coreografico, (il già citato Contraction and ReleaseGraham crea visivamente diagonali e linee in continua trasformazione e mai afferrabili.

In Lamentation, in particolare, le linee disegnate dall’abito ricordano l’immagine di una Madonna nel pieno della sua sofferenza che con i suoi movimenti sprigiona un grido universale alla sofferenza.

Le altre coreografie di Martha Graham: Heretic, Immigrant e Revolt

Le coreografie di Martha Graham, di tipo narrativo, poiché legata al suo passato affrontano spesso temi di tipo esotico ed etnico che riprende le sue origini, come ad esempio in Immigrant Revolt.

inoltre nel 1929, con Heretic, manifestò la sua innovativa concezione della danza, frutto di una straordinaria maturazione artistica. La scena era composta da un gruppo di donne vestite di nero, con una sola donna vestita di bianco fuori. Durante la scena, possiamo osservare come la donna si avvicina ripetutamente al gruppo, cercando di entrare a far parte di esso in cerca di benvenuto e accettazione (tema non è del tutto lontano dal nostro presente!).

Il gruppo di donne risponde muovendosi in un sol coro, cambiando posizione con due o tre semplici passi. Si frammenta quindi in diverse parti, su due file, oppure in blocco. I movimenti avvengono così rapidamente e in maniera compatta che, per quanto semplici appaiano gli spostamenti, l’occhio dello spettatore non riesce a coglierne lo schema. Ogni tentativo della donna viene respinto.

Altre coreografie importanti degli anni trenta sono: Chronicle, Deep Song, Primitive Mysteries e Frenetic Rhythms mossa da una grande spinta creativa.

Martha Graham quotes: le citazioni più famose

“I più grandi ballerini non sono grandi per il loro livello tecnico, sono grandi per la loro passione.”

Martha Graham prima di intraprendere la strada della coreografia fu un eccezionale ballerina e talento artistico.

Successivamente si rese conto che il suo corpo non poteva essere il solo a veicolare un linguaggio così elegante, ma aveva bisogno di parlare attraverso altri soggetti. Con la fondazione della compagnia Martha Graham Dance Company quindi, non creò solo “un gruppo di ballo”, bensì una tecnica Graham codificata e riconosciuta in tutto il mondo.

“Le nostre braccia hanno origine dalla schiena perché un tempo erano ali.”

“La danza è il linguaggio nascosto dell’anima.”

Chi è Martha Graham? Curiosità su Vita, Arte e Amore

Nel 1938 Martha Graham aggiunse i primi due ballerini di sesso maschile (i celebri Merce Cunningham ed Erick Hawkins) all’interno della sua compagnia, che fino a quel momento aveva la presenza di soli corpi femminili quasi a voler sottolineare l’idea di erotismo drammatico.

Martha Graham e Merce Cunningham (photo credit: harpersbazaar.com*)

Saranno proprio Merce Cunningham ed Erick Hawkins a cambiare il codice della danza Graham rendendola più realistica e meno teatrale.

Nel 1948 Erick Hawkins divenne il marito di Martha, ma nel 1951 decise di lasciare la compagnia e nel 1954 venne firmato il divorzio.

All’età di settantasei anni, Martha dovette smettere di ballare in maniera forzata a causa della sua anzianità e per questo passò un forte periodo di depressione e solitudine.

Martha Graham ci lasciò nel 1991, qualche anno dopo aver ricevuto la Legione d’Onore da parte del governo francese nel 1984, per arresto cardiaco.

Quali sono i pionieri della danza contemporanea?

Ecco una lista dei fondatori della danza contemporanea, dai primi ai successori nei diversi stili, metodi e concetti:

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Merce Cunningham: Tecnica, Citazioni e Biografia, Contributo

Merce Cunningham, ballerino e coreografo, contribuì alla danza contemporanea ponendo le basi del post modern dance per più di 50 anni. Scopri la sua rivoluzione nei confronti del rapporto danza-musica, la sua tecnica e il software Liteform.

Sommario:

Merce Cunningham biografia: una vita dedicata alla danza

Merce Cunningham (photo credit: theguardian.com*)

Merce Cunningham nacque a Centralia (Washington) nel 1919. Dedicatosi fin da ragazzo, (dall’età di 12 anni) allo studio della danza nel 1937 entrò alla Cornish School di Seattle per studiare danza moderna, in particolare tecnica Graham con Bonnie Bird. 

Le sue opere sono considerate rivoluzionarie, grazie all’intreccio di collaborazioni con nuovi artisti tra cui musicisti, grafici e lo stilista Rei Kawakubo, da Robert Rauschenberg a Andy Warhol, da Jasper Johns a Marcel Duchamp. Questo ha creato un profondo impatto sull’arte d’avanguardia oltre al mondo della danza, per questo Merce Cunningham può essere considerato uno dei padri della danza contemporanea (molti infatti affermano che “Merce Cunningham is the father of contemporary dance“).

Dal 1986, Cunningham è diventato il famoso pioniere dell’uso del software Liteforms. Divenne il primo programma dove un computer poteva generare in autonomia diverse possibilità di movimento che andavano oltre l’immaginazione e la creazione umana. L’utilizzo di un sistema elettronico dava a Cunningham l’idea che potesse aiutarlo a scoprire nuovi movimenti per le sue coreografie, e la tecnologia divenne uno strumento fondamentale per la sua visione artistica.

Oltre che uno strumento di invenzione, Liteforms permetteva a Cunningham, come insegnante, di trasmettere ai suoi ballerini non solo il senso visivo del movimento, ma i processi che stanno dietro ad esso. Anche con l’avanzare dell’età le restrizioni fisiche, sembra che la tecnologia lo abbia aiutato dandogli una sorta di corpo alternativo con cui continuare a sentire ed esplorare il movimento.

Prima di lasciarci, nell’aprile 2009 a New York, ha continuato a guidare la sua compagnia presentando un nuovo lavoro, Quasi novanta (Nearly Ninety) in occasione del suo 90° compleanno. Se vuoi approfondire ecco un documentario completo di Merce Cunningham (Merce Cunningham documentary).

Merce Cunningham e il suo contributo alla danza: la tecnica

La tecnica di Merce Cunningham (c.d. technique), introdusse l’idea di una danza plastica che deve avvenire nel “qui e ora”. Questo fu il suo grande contributo alla danza e le sue opere non avevano nulla a che fare con le storie raccontate ad esempio da Martha Graham, voleva mostrare un’arte priva di costrizioni narrative ed imitative che da sempre ne avevano condizionato l’espressività, allontanandosi da storie e dall’esplorazione di stati psicologici.

Se potessimo fare un paragone della tecnica di Merce Cunningham con l’arte, sarebbe sicuramente il cubismo, poiché l’astrazione è una costante visibile in ogni sua opera dando molta importanza alla plasticità del movimento e alle immagini geometriche che il corpo riesce a creare.

Nel concreto la sua tecnica ha inoltre approfondito il concetto di movimento nello spazio e nel tempo. Quindi, basandosi sull’idea di astrazione, il danzatore doveva essere in grado di riempire con il proprio corpo tutto lo spazio a disposizione. Il tempo non è stabilito, poiché ricordiamo che Cunningham introdusse la novità in cui la musica non detta l’azione, ma sono le linee che il corpo riesce a creare dando la giusta melodia.

Cosa intendeva Merce Cunningham con la definizione di una linea che si proietta nello spazio?  

Esattamente quanto detto finora, il corpo per Merce è una linea ben definita che traccia e lascia il segno nello spazio. Alla mente può ricordare i quadri del famoso artista Jackson Pollock, dove ogni movimento dà una nuova forma e colore alla tela, così come può su un palco o0sservando una coreografia di Cunningham.

Infine, il famoso ballerino statunitense introdusse all’interno delle sue creazioni l’utilizzo delle camminate, che riuscivano ad avere un ruolo fondamentale riempiendo tutta la scena. Penserai, cosa ci vuole?

Non è proprio così, per un danzatore è la cosa più difficile da fare, perché puoi chiedergli di saltare e girare senza problemi, ma la semplice azione del camminare diventerà impossibile. Tradizionalmente si traduce in un movimento lirico enfatizzato dal passo, dall’uso delle braccia e talvolta dell’espressione facciale. Merce Cunningham invece decise di rompere quest’idea, introducendo per gli artisti in scena i cambi di direzione continui e repentini, che all’occhio dello spettatore sembrano casuali e fuori controllo.

Approfondimento: la difficoltà dell’esecuzione della tecnica Cunningham

Da un punto di vista del danzatore la plasticità dei movimenti, la proiezione delle linee nello spazio e le camminate comportano uno sforzo dei muscoli di tutto il corpo, nonché un lavoro aerobico e lattacido. Da non sottovalutare inoltre è la coordinazione, soprattutto del busto e delle braccia nei movimenti di curve e spirali (curate a fondo già da Martha Graham). Le gambe lavorano, invece in modo pliometrico e nel mantenere le perfette linee impostate dalla tecnica classica.       

Dai un’occhiata ad una serie di esercizi della Merce Cunningham technique.

L’influenza di Martha Graham e la fondazione della Merce Cunningham Dance Company

Merce Cunningham Dance Company (photo credit: continiarte.com*)

Merce Cunningham ebbe un ruolo molto importante per Martha Graham poiché a partire dal 1938, trasferendosi a New York, seguì la sua danza e divenne il solista delle sue coreografie per sei anni; la Martha Graham Dance Company si arricchì così con l’aggiunta di Cunningham ed Erick Hawkins introducendo la figura maschile nelle sue coreografie.

Per Cunningham, Martha Graham fu inoltre una grande musa della danza, una robusta fonte d’ispirazione con la quale collaborò per diversi anni fino alla successiva rottura dei rapporti diventando rivali. I due giovani artisti condividevano la scelta della danza come professione e la dedizione alla coreografia, così forti da spingere anche Cunningham a creare una propria tecnica precisa e codificata, lasciando la compagnia di Martha e dando vita alla Merce Cunningham Dance Company nel 1953 .

Infine, grazie alle sue svariate collaborazioni non solo nell’ambito della danza ma anche con musicisti, stilisti e artisti di vario genere, riuscì a creare spettacoli innovativi, coreografando 200 opere per la sua compagnia.

Il rapporto tra Merce Cunningham e John Cage: tra danza, musica e amore

Merce Cunningham e John Cage (photo credit: campadidanza.it*)

Nel 1944, Root of an Unfocus rappresenta la prima coreografia da solista di Merce Cunningham su musiche di John Cage. Con quest’opera venne introdotta per la prima volta l’idea che la musica e la danza possono essere separate e ricongiunte in determinati punti della struttura (coreografia). Questa innovazione artistica dei due maestri ha permesso ai due artisti di lavorare separatamente:

  • Cage non doveva seguire i tempi della partitura coreografica, se non in alcuni punti strutturali d’incontro;
  • Cunningham era libero di variare le velocità e gli accenti delle frasi nei movimenti, senza fare riferimento al ritmo musicale.

Nel 1947, The Seasons è stata la coreografia di Merce Cunnigham che ha segnato un punto importante della sua storia, sempre sulle musiche di John Cage. La danza e la musica iniziavano a essere indipendenti l’una dall’altra, ma condividono sempre lo stesso spazio. Inoltre, per sviluppare quest’ idea artistica al massimo, Cunningham decise di sperimentare coreografie senza musica, nel silenzio totale.

Nel 1944 il compositore John Cage divenne il suo partner sentimentale per tutto il resto della sua vita e collaboratore frequente, fino alla morte di Cage nel 1992.

Merce Cunningham: Chance Dance (Suite by Chance) e il concetto di casualità

Il caso divenne un importante elemento della macchina artistica di Merce Cunningham. Decise di localizzare la scena e l’attenzione del pubblico non solo al centro del palco (com’è abitudine vedere), ma in diversi punti dello spazio, nessuno gerarchicamente più importante.

“È la possibilità di assecondare un’energia che governa il lavoro.”

Suite by chance, 1953; Suite for five, 1956 – Merce Cunningham quotes

Con lo studio degli esagrammi dell’IChing, Cunningham insieme a Cage iniziarono ad organizzare il “caso” secondo un sistema di combinazioni numeriche:

  1. Per John decidevano al suo posto quali note musicali suonare e la loro durata;
  2. Per Merce invece l’uso del “caso” decideva il susseguirsi delle frasi coreografiche, quanti ballerini coinvolgere in ogni sequenza e quando uscire di scena.

Come per la musica anche le strutture scenografiche seguivano un principio di indipendenza, poiché i costumi erano consegnati il giorno prima dello spettacolo, in maniera appunto casuale. Ecco un piccolo estratto di Merce Cunningham Dance Company at BAM: Second Hand.

In Field Dances (1963) Cunningham sperimentò invece, il concetto di dare “più libertà al ballerino”. Ad ognuno di loro veniva fornita una sequenza di movimenti che potevano essere eseguiti a piacere ed in maniera casuale nei diversi punti dello spazio, tra cui anche l’uscita di scena o dare le spalle al pubblico.

Canfield (1969) è stata una coreografia creata usando il solo elemento delle carte da gioco ispirandosi al famoso “solitario”. Il processo di casualità determinava la sequenza dei passi, assegnando una parola precisa che indicava un movimento particolare a ciascuna carta del mazzo, i semi rossi e neri indicavano rispettivamente la tempistica dell’azione, se veloce o lenta. Questo processo portò alla costruzione di una frase o più coreografica.

Biped, la tecnologia che incontra la danza

Biped (photo credit: conectedance.com*)

“La danza è di origine divina e cercare di esprimerla è impossibile: non farà altro che sfuggirvi. Ma questa origine apparirà, se la consacreremo nella nostra vita per amore della sua natura e della disciplina che essa impone.”

Merce Cunningham quotes

Biped, creata nel 1999sulla musica di Bryars, segna l’inizio della collaborazione di Cunningham con un nuovo compositore dopo la morte di John Cage. L’introduzione della tecnologia nella danza viene confermata da quest’opera e dalla sua grandiosità, dando vita alla prima danza virtuale che usa in primo piano corpi computerizzati proiettati su uno schermo invisibile. Successivamente questi si mescolano ai corpi umani sul palcoscenico, unendo così movimento corporeo movimento digitale.

I corpi dei danzatori si rimettono così in un corpo tecnologico immateriale, il quale li trasforma in bande, punti e pixel che si proiettano nello spazio; le linee plastiche sembrano mutare in forme di complessità crescente, quelli più forti che sostengono quelle più deboli, provando a camminare da bipedi. I danzatori appaiono e scompaiono dalla scena, come volessero lacerare delle pareti immaginarie.

La musica e i movimenti coreografici sia digitali che umani, mantengono l’idea rivoluzionaria di Cunningham e Cage, non seguono infatti lo stesso ritmo. La qualità del movimento coreografico è indiscutibile veicolo d’espressione e sfugge da ogni pensiero psicologico.

Per vedere un’estratto della coreografia Biped, clicca qui.

Quali sono i pionieri della danza contemporanea?

Ecco una lista dei fondatori della danza contemporanea, dai primi ai successori nei diversi stili, metodi e concetti:

*Le immagini presenti nel seguente articolo derivano da una rielaborazione del contenuto proveniente dalle fonti citate nella descrizione